Tocca alla Baltic Sea Orchestra 

È uno dei concerti più attesi. A dirigire la bacchetta di Järvi, violino solista Mari Samuelsen



MERANO. Se c’ è una cosa che non si può dire della Baltic Sea Philharmonic Orchestra è che insiste su ritmi e melodie ripetitive. Anzi, le esplorazioni musicali con cui ripercorre l’Europa non potrebbero essere più variegate. Oggi 17 settembre al Kursaal di Merano il complesso guidato da Kristjan Järvi proporrà un repertorio proveniente dai paesi confinanti del mare baltico. Mettendo in musica il paesaggio montano dell’Orawa, al confine fra Slovacchia e Polonia, il compositore polacco Wojciech Kilar trasforma l’orchestra in una variopinta banda popolare, mentre Kristjan Järvi plasma con le note dello spartito un’alba lussureggiante che segna la fine dell’inverno. Con “Mountains. Waters (Freedom)“ Gediminas Gelgotas, invece, ritrae il territorio che si estende fra le montagne norvegesi e i paesi baltici, facendone una sorta di scenografia in cui calare composizioni e interpretazioni musicali diverse, per esempio la meditazione spirituale “Fratres” di Arvo Pärt, in cui l’artista estone riassume le “poche e semplici regole” del proprio linguaggio musicale innovativo, ma anche l’incanto audace del brano dedicato all’opera teatrale scespiriana “La tempesta” di Jean Sibelius o la folgorante sinfonia rock del compositore lituano Imants Kalninš. Del resto, in riva al Baltico questa voglia di libertà e questa smania di svincolarsi da schemi imposti, si era già espressa a livello politico un secolo fa, quando sia le repubbliche baltiche, sia la Polonia e la Finlandia rivendicarono e ottennero la propria indipendenza. Il concerto del südtirol festival merano . meran avrà inizio alle ore 20.30. Solista sarà la giovane violinista norvegese Mari Samuelsen. Il compositore lituano Gediminas Gelgotas (1986, Vilnius) sarà presente. L’orchestra Baltic Sea Philharmonic riunisce musicisti di alto livello provenienti da tutti i paesi che s’affacciano sul Mar Baltico, ossia Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Russia e Svezia. Sotto la guida di Kristjan Järvi, fondatore, primo direttore d’orchestra e ora anche direttore musicale. Partendo dai capolavori della musica classica e spaziando fino ad opere contemporanee commissionate a compositori promettenti, la Baltic Sea Philharmonic vuole riunire sotto l’egida della musica persone di nazionalità ed esperienze di vita diverse, cresciute in una parte d’Europa un tempo divisa da guerre o schieramenti politici contrapposti, fornendo così un modello positivo di convivenza e rispetto. Nata sulla scia del successo riportato dalla Baltic Sea Youth Philharmonic (BYP), la Baltic Sea Philharmonic si è esibita per la prima volta nell’aprile del 2016. Ma mentre la BYP, in futuro, continuerà a promuovere le capacità musicali e sociali di giovani musicisti e compositori di talento, la Baltic Sea Philharmonic costituirà il volto pubblico della Baltic Sea Music Education Foundation, con diversi cicli concertistici in programma in tutta l’Europa e in paesi extraeuropei che porteranno i musicisti a ritrovarsi insieme più volte l’anno. Kristjan Järvi è considerato uno dei musicisti e organizzatori più dotati nel mondo della musica classica a livello internazionale. Realizzando dei progetti trasversali con un approccio molto originale e con uno stile inconfondibile, sa trasformare i propri concerti in momenti di grande emozione e scoperta per il pubblico. Per realizzare le proprie iniziative, tutte assai innovative e lungimiranti, ha a disposizione ben tre formazioni musicali: l’Orchestra sinfonica radiofonica MDR di Lipsia, di cui è direttore musicale, il gruppo “classico” hip-hop e jazz “Absolute Ensemble” con sede a Nuova York, di cui è cofondatore, e la Baltic Sea Philharmonic Orchestra di cui è fondatore e direttore musicale. Grazie a questi tre assi nella manica, è l’unico direttore d’orchestra che in Europa dirige l’orchestra radiofonica più antica e l’orchestra professionale più “giovane”. La violinista Mari Samuelsen, sempre più apprezzata dalla critica, ha saputo invece conquistarsi una posizione di grande rilievo nel mondo concertistico grazie a un connubio ottimale fra spirito d’iniziativa ed estro artistico. Mari Samuelsen suona uno Stradivari “Duke of Edinburgh” del 1724, concessole in comodato dalla liuteria Florian Leonhard Fine Violins di Londra.















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