Alla Volksbank c’è Pepper, il primo  robot sportellista  

Interagisce coi clienti e fornisce informazioni per alleggerire le code. «Ma non sostituirà mai i nostri collaboratori»



BOLZANO. Se hai problemi di vocabolario, lui ti può rispondere in dialetto. Se no, anche in italiano e tedesco. Lui è un robot. Sembra uscito da una nave di "Guerre stellari". È bianco e si muove come un fumetto. Ieri se ne stava in mezzo all'atrio della Volksbank. Ad ascoltare i clienti: «Scusa, come faccio un bonifico da casa?»; oppure: «Come funziona la app della banca sul telefonino?».

Perché è questo il lavoro del robot - bancario che di nome fa Pepper: introdurre noi nel suo mondo. Che è poi quello della tecnologica e della "home banking", vale a dire effettuare tutte quelle pratiche che nel quotidiano ci fanno spendere un sacco di tempo in fila ad aspettare il nostro turno e che invece si possono svolgere standosene seduti in poltrona o in ufficio, col cellulare e un codice d'accesso.

«Mi si chiede perché il robot - commenta Hannes Wieser, direttore area Volksbank di Bolzano e Merano - ebbene è come un facilitatore: spiega come funziona la digitalizzazione della banca e dei suoi servizi e interagisce coi nostri clienti».

Perché per interagire, interagisce il robottino bianco. In certi momenti sembra che sorrida. E, comunque, si muove come il gattino di casa.

È talmente empatico che una mamma se ne stava andando dopo aver ascoltato le sue spiegazioni ma il suo bambino no: voleva restare a raccontarsela col robot-bancario. In realtà questo oggetto parlante sembra un gioco ma non lo è. Volksbank ci crede molto. Tanto che ne ha acquistati due e li sta portando in tour in tutte le sue sedi. È partito da Mestre, il robot, poi a Riva del Garda ed ora è qui, nella sede centrale di via Leonardo da Vinci e anche a Brunico.

«È un passaggio molto importante nella strada che abbiamo intrapreso verso la digitalizzazione dei servizi» dice Wieser. Dalle app ad internet. E il robot agevola questo passaggio attraverso due vie: il dialogo con i clienti, col compito di togliere loro di dosso quel naturale timore per tutto ciò che è tecnologico e non di diretto contatto umano. E poi anche è dotato lui stesso di un tablet, sul quale chiunque può effettuare le operazioni di cui ha bisogno. «Ma non c'è assolutamente l'idea di sostituire i nostri operatori, cioè le persone, con i robot - assicura il direttore di area - per cui questo nostro ospite è soltanto, come dicevo, un agevolatore». Ma dietro il robot, comunque, c'è una precisa strategia d'azienda: Volksbank ha come orizzonte quello che togliere dalle spalle dei propri collaboratori tutte le possibili incombenze di sportello o comunque di routine, ampliando l'area d'uso della tecnologia personale e domestica, per destinarli a compiti meno tecnici come la consulenza personale o quella aziendale.

Aumentando la fascia di personale in grado di proporre alla clientela strategie d'investimento personalizzate. Ma c'è un altro compito che il robot-bancario sta svolgendo: il marketing.

«Già in questi giorni abbiamo registrato un grande interesse per lui» ammette Wieser. Insomma, è anche un moderno strillone capace di attirare verso la banca nuovi, potenziali clienti.

Iniziando magari dai bambini che chiedono a mamma e papà di entrare nell'atrio di via Leonardo da Vinci.

Non starà sempre a Bolzano, il robottino.

Ha già il suo scatolone pronto ad accoglierlo per andare a proporre i suoi dialoghi interattivi altrove. Ma lui e il suo tablet per compiere operazioni che si porta addosso, ha per ora funzionato così bene che sicuramente ritornerà. (p.ca.)

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