i dati

Ammortizzatori sociali, in Trentino Alto Adige un’impennata del 30,3% in due mesi

Sono 1930 i lavoratori a zero ore. Raffronto di Uil su dati Inps. «In Trentino problemi nella manifattura, in Alto Adige soffre l’export verso la Germania»



BOLZANO. Nel primo bimestre del 2024, in Trentino Alto Adige sono state autorizzate 656.201 ore per il totale degli ammortizzatori sociali (Cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga e Fondo solidarietà Trentino e Alto Adige c/o Inps). Un aumento del +30,3% rispetto al medesimo bimestre 2023, pari a 1930 lavoratori in sospensione a zero ore.

Tale percentuale ci colloca all'11/o posto a livello nazionale. I dati - informa la Uil del Trentino - sono stati diffusi dalla pubblicazione dei dati Inps del 1/o bimestre 2024. Questo risultato è dato da un incremento della Cig totale del 29,8% (da 498.047 a 646.601 ore) e delle ore Fis del 76,9% (da 5.426 a 9.600).

A Trento e Bolzano, con un'inversione del trend storico, troviamo una diminuzione trentina delle ore di Cig totale rispetto sempre al 1/o bimestre 2023 del -48,3% (da 395.009 a 204.198 ore) ed una maggiorazione altoatesina del 329,4% (da 103.038 a 442.403 ore).

"Se sussistono problemi nella manifattura trentina, più che altro nel settore cartaio e chimico, l'Alto Adige, più legato al mercato tedesco ed al suo momento di rallentamento, soffre appunto nell'export verso quel mercato, non più lanciatissimo come fino all'anno passato e ciò provoca un utilizzo maggiore degli ammortizzatori sociali", precisa il segretario generale della Uil del Trentino Walter Alotti.













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