Appalti e referendum La Cgil: «Più tutele per tutti i lavoratori»

Ebner: «Con il Sì sarà possibile soddisfare i crediti insoluti» Manifestazione di protesta in maschera dei delegati Filcams



BOLZANO. «L’abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale degli appalti serve a difendere i diritti dei lavoratori occupati negli appalti e subappalti coinvolti in processi di esternalizzazione, assicura la tutela dell’occupazione nei casi di cambi d’appalto e contrasta le pratiche di concorrenza sleale»: è questa la finalità del referendum promosso dalla Cgil sulla responsabilità solidale tra committente e appaltatore.

Anche in Alto Adige aumentano le esternalizzazioni e la corsa al ribasso negli appalti. Per parlare di questo fenomeno in continua crescita e dei riflessi negativi - si è parlato anche del famoso appalto A22 - su diritti dei lavoratori e occupazione, la Cgil altoatesina ha organizzato il dibattito pubblico “Appalti - subappalti e dignità del lavoro”, che si è tenuto ieri a Bolzano. In Alto Adige il volume d’affari degli appalti pubblici si avvicina al miliardo di euro, mentre il numero dei contratti d’appalti affidati dalla Agenzia provinciale per i contratti pubblici di lavori, servizi e fornitura, nel 2015, ammonta a più di 57 mila. Si conferma quindi anche in provincia l’importanza che gli appalti rivestono nell’economia provinciale. Il segretario nazionale Cgil, Franco Martini, ha ribadito l’importanza di «ripristinare la responsabilità solidale che garantisce il diritto di chi lavora in ditte in appalto a rivendicare presso il committente i propri diritti contrattuali anche in caso di fallimento delle imprese».

Il segretario della Cgil altoatesina, Alfred Ebner, ha parlato dello scopo della responsabilità solidale, quello di garantire un soggetto economicamente più debole, come il lavoratore impiegato in un appalto. «In caso di vittoria del sì al referendum - ha spiegato Ebner - sarà possibile soddisfare i propri crediti, agendo direttamente nei confronti del debitore più solvibile o più facile da convenire in giudizio. Attualmente invece per avere soddisfazione dei crediti la strada per arrivare al committente può essere anche lunga e complicata, soprattutto se in mezzo ci sono aziende fallite».

«In Alto Adige sussistono seri problemi soprattutto nei cambi di appalto, cioè quando una ditta perde la commessa e ne subentra un’altra che ha vinto la gara per un costo minore. È un fenomeno che si registra in misura notevole ad esempio nei servizi, anche in quelli alla persona, o nella logistica. Ogni cambio d’appalto lascia una “scia di sangue”, posti di lavoro e salari che si riducono, oppure cessione di diritti e demansionamenti in cambio del posto di lavoro. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di persone, di famiglie e di aspettative di vita. E di un costo del lavoro che si aggira attorno ai 5/6 euro all’ora», ha ricordato la presidente del direttivo provinciale, Doriana Pavanello. L’avvocato Carlo Lanzinger, ha fornito utili informazioni ed esempi pratici sul quesito referendario sulla responsabilità solidale, illustrando le azioni legali intraprese per recuperare stipendi, trattamenti di fine rapporto e contributi previdenziali dei lavoratori degli appalti nei confronti delle imprese inadempienti. «Continuità del rapporto, retribuzione e dignità della persona sono i diritti dei lavoratori maggiormente messi a rischio dalle dinamiche di mercato del supercontratto di appalto. Col sì al referendum si valorizza il ruolo del committente, ai fini di una maggiore protezione dei dipendenti dell’appaltatore», ha chiuso il legale.













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