Apprendistato, i più fedeli operano nel settore edile

Il 36,7 per cento degli occupati in edilizia non ha cambiato settore lavorativo Nelle liste di disoccupazione risulta iscritto soltanto il 3,5% degli apprendisti



BOLZANO. L’apprendistato «tira» ancora in Alto Adige. Lo si evince dall’ultimo numero del bollettino edito dall’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. Analizzata la situazione professionale attuale di quanti hanno iniziato un apprendistato tradizionale tra il 2006 ed il 2007. La loro professione rispecchia quella imparata nel corso dell'apprendistato? Continuano a lavorare per lo stesso datore di lavoro presso cui hanno svolto l'apprendistato? A sei anni dall'inizio dell'apprendistato il 33% delle persone rientranti nel gruppo analizzato esercita la stessa professione imparata nell'apprendistato, il 3,4% ha una professione compatibile e il 29,5% ha una professione non ricollegabile con l'apprendistato svolto.

Risulta invece iscritto nelle liste di disoccupazione il 3,5%, mentre il restante 28,7% non risulta essere né dipendente né disoccupato iscritto. Se si considerano i principali settori iniziali si riscontrano differenze notevoli nelle vite degli apprendisti.

La percentuale di coloro che dopo sei anni esercitano la stessa professione dell'apprendistato oscilla dal 28,8% di coloro che hanno iniziato con un apprendistato nel settore manifatturiero al 36,7% per coloro che hanno fatto il "primo" apprendistato nel settore edile.

Differenti sono anche le situazioni che emergono analizzando le vite professionali degli apprendisti in base alla professione scelta: passati sei anni dal primo apprendistato considerato, solo il 24,6% degli apprendisti operatori d'ufficio ha un lavoro con una professione uguale a quella iniziale; tale percentuale per gli apprendisti cuochi aumenta al 40,8 per cento. Nel complesso non sussistono notevoli differenze tra uomini e donne: per entrambi i generi la percentuale di persone che alla fine del periodo di analisi ha una professione uguale a quella iniziale si colloca intorno al 32%.

Nelle professioni iniziali dove gli apprendisti sono principalmente uomini, si nota tuttavia come a 6 anni di distanza le apprendiste esercitino tale professione meno spesso dei colleghi maschi. Il contrario accade invece nelle professioni iniziali con più apprendiste che apprendisti.

Dopo 72 mesi il 19,5% degli apprendisti lavora ancora presso il datore di lavoro iniziale, il 49,8% lavora presso un altro datore di lavoro e il 3,5% risulta iscritto nelle liste di disoccupazione. Per i restanti apprendisti non si dispone di sufficienti informazioni riguardo alla loro situazione professionale. Se si considerano i principali settori iniziali si riscontrano differenze notevoli nelle vite degli apprendisti. La percentuale di coloro che dopo sei anni esercitano la stessa professione dell’apprendistato oscilla dal 28,8% di coloro che hanno iniziato con un apprendistato nel settore manifatturiero al 36,7% per coloro che hanno fatto il “primo” apprendistato nel settore edile.

Analizzando le carriere in base all’area di appartenenza delle professioni, si nota come quasi il 50% di coloro il cui primo apprendistato considerato aveva una professione rientrante nell’area “uffi cio” (ad esempio gli aiuto contabili) ha tuttora una professione appartenente a tale sfera. La percentuale è invece quasi dimezzata per gli apprendisti con professione iniziale nell’area “legno” (ad esempio i falegnami).

Nell’insieme, anche guardando alla percentuale dei disoccupati del 3,5%, la scelta dell’apprendistato si è rivelata vincente, visto che la categoria sta sotto la media provinciale dei senza lavoro.













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