Autonoleggiatori a rischio
«La Sad ci ha revocato gli incarichi». Kompatscher pronto a cambiare le regole
BOLZANO. Il presidente della Provincia, Arno Kompatscher, e l’assessore Florian Mussner hanno incontrato ieri il Consorzio autonoleggiatori Alto Adige (Caa), in maniera particolare i membri provenienti da Bolzano, Bassa Atesina e Val Venosta. Da parte della delegazione è giunto un vero e proprio grido d’allarme, in quanto le aziende, quasi tutte a gestione familiare, hanno ricevuto nei giorni scorsi dalla Sad la revoca dei propri incarichi.
Dal 2014, infatti, gli autonoleggiatori hanno operato come sub-concessionari di Sad coprendo annualmente per il servizio di trasporto pubblico circa 3,3 milioni di km. La delegazione del Caa ha spiegato di aver "sempre svolto il servizio con piena soddisfazione da parte degli utenti", ma che dall’oggi al domani è stato loro comunicato che "solo pochi imprenditori scelti da Sad potranno continuare a operare". Il presidente della Provincia ha spiegato agli autonoleggiatori di aver dato incarico, in accordo con Caa, associazione provinciale artigiani Apa e Garfidi di valutare la possibilità di prevedere forme di sostegno economico tramite una cooperativa di garanzia, e ha poi ribadito che "le aziende famigliari rappresentano uno dei pilastri fondamentali del tessuto economico e sociale altoatesino". Già la scorsa settimana, durante un incontro avuto con il presidente del Consorzio autonoleggiatori Alto Adige, Martin Plattner, Arno Kompatscher aveva ribadito che Sad non è un’azienda provinciale, che l’amministrazione provinciale non vi partecipa nemmeno in maniera indiretta, e che si tratta di un’impresa privata in possesso di una concessione di servizio pubblico valida sino alla fine del 2018. Kompatscher ha proseguito spiegando di "seguire con preoccupazione gli sviluppi degli ultimi mesi, compresi i numerosi scioperi di dipendenti Sad", e ha sottolineato che "la Provincia sfrutterà le imminenti nuove concessioni per correggere alcune storture emerse negli ultimi mesi e riguardanti i lavoratori e alcuni accordi aziendali. Con le nuove concessioni l’interesse pubblico, e non quello di una singola azienda privata, dovrà essere messo al primo posto, e dovrà riguardare non soltanto il servizio rivolto ai passeggeri, ma anche le condizioni di lavoro dei dipendenti. Bisogna evitare che il trasporto pubblico locale viva in una situazione di monopolio".