Azioni Cassa di risparmio, in arrivo la «class action»

Il Centro consumatori: dal 2012 ad oggi il valore del titolo si è più che dimezzato La replica: «Siamo in regola, come già affermato dall’Ombudsman bancario»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Nuovo atto nella battaglia tra il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu) di Bolzano e Cassa di risparmio-Sparkasse. Questa volta sotto i riflettori finisce l’aumento 2012 di capitale dell’istituto bancario - con la successiva discesa del valore azionario - e la possibilità di cause collettive. Replica la Sparkasse: tutto in regola, con il dimezzamento del valore del titolo legato a contesti comuni a tutte le banche.

Ma andiamo per ordine e partiamo dalla conferenza stampa di ieri mattina con il direttore Ctcu, Walther Andreaus e il consulente del Centro consumatori, avvocato Massimo Cerniglia. Con l’aumento di capitale dell’ottobre/dicembre 2012 la Cassa di risparmio di Bolzano aveva collocato a 5.020 vecchi azionisti e a 5.916 nuovi azionisti, azioni proprie per un controvalore di quasi 100 milioni di euro. Il prezzo di vendita era stato fissato allora a 210,00 per azione e a distanza di soli quattro anni dal collocamento il valore dell’azione è, oggi, inferiore del 50% circa rispetto a quel valore. «Precisamente il valore di riferimento dell’azione come ufficialmente comunicato dalla Cassa è, infatti, attualmente di 12,50 euro per azione - considerando il nuovo rapporto di 10 nuove azioni ogni 1 vecchia fissato nell’aprile del 2015 - con un prezzo minimo di contrattazione di 10,00 euro ed un prezzo massimo di 20,00 euro», così il Ctcu.

«Da considerare che appena chiuso il collocamento, con delibera del consiglio d’amministrazione di Carispa, in data 21 dicembre 2012 è stato anche modificato il sistema di negoziazione delle azioni, con l’introduzione di limiti alla vendita delle azioni (quantitativo massimo di 500 nuove azioni per un unico ordine di vendita). Ciò la dice lunga sulla condotta tenuta dalla Cassa di risparmio nella circostanza: in altre parole, “entrati i buoi (cioè i risparmiatori) nella stalla”, si è impedito praticamente loro di uscire in quanto i cancelli erano stati sostanzialmente chiusi», così Andreaus.

«Ciò ha comportato che le azioni non solo valgano oggi, come detto, circa il 50% in meno rispetto al giorno del loro acquisto, ma siano difficilmente liquidabili e comunque al prezzo di una pesante minusvalenza (perdita), con evidenti gravi disagi per i possessori e limitazioni alla loro libera determinazione», ancora il direttore del Ctcu.

Il cuore della questione non è comunque solo questo, bensì soprattutto un altro. Il Ctcu ha fatto esaminare il «prospetto informativo» dell’aumento di capitale del 2012, tramite il quale sono state vendute le azioni ai risparmiatori, ad un analista indipendente e all’avvocato Cerniglia. «A seguito di tale verifica sarebbero stati riscontrati gravissimi inadempimenti e irregolarità compiute dalla Cassa di risparmio all’epoca del collocamento», ancora il Ctcu, che sta valutando se vi siano le condizioni per l’avvio di una class action o, in alternativa, per organizzare azioni collettive dei risparmiatori nei confronti della banca, e anche per la chiamata in causa della Consob, per omessa vigilanza rispetto alle circostanze indicate. «Per far ciò è necessario, preliminarmente, che i risparmiatori che hanno acquistato azioni proprie della Cassa in occasione del collocamento del 2012, inviino in massa entro e non oltre il 15 ottobre 2017 una lettera interruttiva della prescrizione e di richiesta di risarcimento sia alla Cassa di risparmio di Bolzano Spa che alla Consob, secondo il modello messo a disposizione sul sito del Ctcu.

La replica. «Valuteremo nel dettaglio l’iniziativa del Ctcu. Abbiamo già esaminato nel passato la questione e sulla base degli elementi rilevati finora è emersa una condotta della banca rispettosa delle normative», replica l’amministratore delegato e direttore generale di Carispa, Nicola Calabrò.

«A questo proposito è importante ricordare la decisione dell’Ombudsman bancario che il 30 aprile 2015 si era già espresso sull'argomento considerando non accoglibile il reclamo di un cliente a proposito dell'investimento in azioni fatto in occasione dell'aumento di capitale del 2012. Confidiamo nel fatto che queste iniziative da parte del Ctcu non possano generare nei sottoscrittori aspettative errate e che non servano ad alimentare inutili spese legali», ancora Calabrò, che poi ricorda come «più in generale un investimento azionario implichi di per sé che il corso dell’azione possa essere sottoposta ad un’estrema volatilità che può derivare da situazioni generali di mercato oltre che dall’andamento economico della specifica azienda alla quale l’azione si riferisce».

«Relativamente al prezzo dell'azione, come noto i titoli azionari del settore bancario hanno avuto generalmente una dinamica negativa a causa degli effetti della crisi economica. Negli ultimi 10 anni l'indice dei titoli delle banche quotate ha perso mediamente il 70% circa del valore. Non appare pertanto corretto presentare le variazioni di prezzo dell’azione della Cassa di risparmio come frutto di una situazione particolare della singola banca. Rimaniamo disponibili a valutare singoli casi e rimaniamo sempre pronti ad affrontare le situazioni particolari», chiude Calabrò.

«Abbiamo profondo rispetto per i nostri azionisti e confidiamo di poter in futuro dare a questi le soddisfazioni che meritano. In particolare il 2017 sarà per la nostra banca un anno in cui esprimeremo risultati molto positivi e siamo confidenti che il buon andamento possa in futuro alimentare ancora maggior fiducia negli azionisti», evidenzia infine il presidente di Carispa, Gerhard Brandstätter.













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