Banca Popolare, fusione con Marostica

La Volksbank incorpora l’istituto veneto: nasce un gruppo da quasi 200 sportelli. Michaeler: «Forte consenso nel cda»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Via libera ieri al progetto di fusione per incorporazione di Banca Popolare di Marostica (Bpm) in Banca Popolare dell’Alto Adige-Volksbank (Bpaa). L’ok è arrivato all’unanimità dai cda dei due istituti di credito. Il progetto verrò sottoposto alle rispettive assemblee. Nasce quindi un polo con circa 200 sportelli radicato in Trentino Alto Adige, Veneto e provincia di Pordenone (Friuli). «Sono felice della scelta positiva giunta da Marostica e del forte consenso all’intero del consiglio di amministrazione della nostra banca. Il prossimo passo di questo progetto di aggregazione è l’autorizzazione da parte della Banca d’Italia (organi vigilante). Ma la decisione finale è nelle mani dei soci che nell’ambito di un’assemblea straordinaria voteranno in merito al progetto», sottolinea Otmar Michaeler, presidente di banca Popolare-Volksbank.

Il matrimonio s’è fatto come aveva anticipato l’Alto Adige un paio di giorni fa. La fusione porterà alla creazione di una banca popolare che diventa così la seconda banca in Trentino Alto Adige con una quota di mercato pari al 8,8% (in Trentino sono una ventina gli sportelli); la 7a banca in Veneto con una quota di mercato pari al 3,2% e la 6a banca in provincia di Vicenza con una quota di mercato pari al 6,2%. L’operazione, anche nell’ottica di valorizzare e tutelare al meglio i legami con i territori di riferimento storico delle due banche, prevede la costituzione di due poli territoriali, che dipenderanno dalla direzione generale, con funzioni di direzione commerciale, in materia creditizia e di supporto e competenza specifica: il Polo territoriale Alto Adige con sede a Bolzano presidierà le filiali della banca post fusione in provincia di Bolzano, Trento e Belluno (totale filiali: 104); il Polo territoriale Veneto con sede a Marostica presidierà le filiali della banca post fusione in provincia di Vicenza, Padova, Treviso, Venezia e Pordenone (totale filiali: 90).

A seguito della fusione verrà costituita una fondazione denominata “Fondazione Banca Popolare di Marostica” che svolgerà attività culturali, di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o finalità di ricerca scientifica a beneficio del tessuto civile e sociale nell’ambito del territorio di radicamento storico di Bpm. Tutelati i posti di lavoro, l’operazione sarà attuata mediante la fusione per incorporazione di Bpm in Bpaa con emissione da parte dell’incorporante di nuove azioni da assegnare agli azionisti di Bpm in cambio delle azioni Bpm da essi detenute.

Le condizioni della fusione prevedono tra il resto un rapporto di cambio pari a n. 2,656 azioni Bpaa di nuova emissione per ogni azione ordinaria Bpm; le nuove azioni ordinarie Bpaa che verranno emesse e assegnate in concambio nell’ambito della Fusione, non avranno diritto al dividendo che l’assemblea ordinaria dei soci Bpaa dovesse deliberare con riferimento all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2014; nell’ambito della fusione si procederà alla distribuzione parziale di riserve disponibili da parte di Bpm a favore dei propri azionisti per un ammontare corrispondente, in termini unitari, a 23 euro per ciascuna azione ordinaria Bpm in circolazione, escluse le azioni proprie che Bpm dovesse detenere in portafoglio.

Nell’operazione Bpaa è assistita da Rothschild per gli aspetti economico-finanziari e dallo Studio Carbonetti e Associati per gli aspetti legali.Bpm era assistita da Gualtieri e Associati e dallo Studio Albina Candian & Partners. Infine gli aspetti giuslavoristici sono stati seguiti dallo Studio Trifirò & Partners.













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