Bankitalia promuove l’economia della regione 

Alto Adige, il terziario sostenuto dalla crescita del turismo e dei consumi interni La domanda estera è trainata dai Paesi europei, in calo le esportazioni extra-Ue



BOLZANO. Prosegue il buon momento dell’economia in regione. Lo certifica l’aggiornamento congiunturale per il primo semestre 2018 di Bankitalia, presentato ieri mattina presso la filiale di Trento dell’istituto di via Nazionale. La fase di espansione ciclica dell’economia delle due province è andata avanti su ritmi simili a quelli dello scorso anno.

La crescita dell’attività economica è stata diffusa tra tutti i comparti; l’espansione del terziario è stata sostenuta dall’ulteriore aumento delle presenze turistiche e dal buon andamento dei consumi delle famiglie. Il contributo della domanda estera è risultato invece meno rilevante rispetto agli anni scorsi. In Alto Adige l’edilizia ha proseguito la dinamica espansiva in atto da un quadriennio. La situazione reddituale e finanziaria delle imprese è ancora migliorata in entrambe le province. La crescita degli investimenti del settore produttivo si è riflessa in un incremento dei prestiti bancari, soprattutto a favore delle grandi imprese; i prestiti alle aziende più piccole sono invece ulteriormente diminuiti in Trentino e rimasti stabili in Alto Adige.

Il tasso di disoccupazione è nuovamente calato raggiungendo, in Alto Adige, «livelli compatibili con la piena occupazione». Così la Banca d’Italia. Tali andamenti si sono associati a un’ulteriore crescita dei consumi. Il credito erogato alle famiglie ha registrato una nuova espansione, sia dei mutui per l’acquisto di abitazioni sia del credito al consumo. La prolungata erosione dei rendimenti della raccolta bancaria ha favorito la crescita dei prodotti del risparmio gestito; è proseguita anche l’espansione dei depositi in conto corrente, indicando un’elevata preferenza delle famiglie verso forme di investimento meno rischiose e facilmente liquidabili.

L’aumento dei prestiti erogati a famiglie e imprese, più intenso a Bolzano, ha riflesso l’andamento favorevole della domanda di nuovo credito a fronte di condizioni di offerta stabili. In Alto Adige, la crescita dei finanziamenti bancari ai residenti è risultata simile tra le Casse Raiffeisen e le altre banche.

La qualità del credito è migliorata riflettendo la positiva fase congiunturale: in Alto Adige il tasso di deterioramento si è ridotto per le imprese ed è rimasto stabile per le famiglie, su livelli storicamente contenuti. Lo stock di crediti deteriorati si è ridotto pur restando, in Trentino, ancora su livelli elevati. Ma ecco nello specifico i dati relativi a industria e export in Alto Adige.

L’industria. I dati tratti dalle indagini delle Camere di commercio locali confermano la dinamica positiva del fatturato delle imprese manifatturiere già registrata nel 2017. Tra gennaio e giugno, i ricavi delle aziende trentine sono cresciuti del 7,7 per cento, in linea con l’andamento evidenziato nella seconda parte del 2017. Il saldo tra la quota delle imprese altoatesine che indicano un incremento del proprio fatturato nell’esercizio in corso e quella delle imprese che registrano un calo si è mantenuto stabile sui valori elevati (circa 40 punti percentuali) registrati negli ultimi anni. Le favorevoli dinamiche delle vendite si sono riflesse sull’accumulazione di capitale. Secondo i dati del sondaggio della Banca d’Italia - condotto a inizio autunno su un campione di 90 imprese industriali con sede in regione e con almeno 20 addetti - i piani di investimento degli imprenditori sono stati rivisti al rialzo. La quota di quelli che ne prevedono una revisione in aumento supera quella di coloro che ne anticipano una contrazione per oltre dieci punti percentuali in Trentino e più di 20 punti in Alto Adige. L’evoluzione degli ordinativi fino a marzo 2019 proseguirebbe su livelli moderati in provincia di Trento a fronte di una crescita più robusta in provincia di Bolzano.

Gli scambi con l’estero. Le esportazioni dalla provincia di Bolzano, che negli anni recenti avevano registrato una dinamica particolarmente intensa, sono cresciute in misura più contenuta (2,7%), risentendo della stagnazione evidenziata nel secondo trimestre dell’anno. La dinamica dell’export altoatesino, pur avendo beneficiato dell’incremento dei mezzi di trasporto, è stata infatti frenata dalla contrazione riscontrata in due dei principali comparti di specializzazione (agricoltura e metallurgia), che hanno complessivamente sottratto 3 punti percentuali alla variazione complessiva. All’ulteriore espansione delle vendite dirette verso i mercati dell’Unione europea (6,6%) si è contrapposto il ridimensionamento registrato verso l’extra Ue (-7,9%), in particolare verso i Paesi asiatici.













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