Bbt, la metà degli appalti alle imprese altoatesine

L’amministratore Zurlo: «Ci atteniamo alle norme, no a corsie preferenziali» Kofler (Costruttori edili): ancora poco coinvolti, fare procedura negoziata


di Renato Brianti


BOLZANO. Il cantiere della galleria di base del Brennero prosegue il proprio iter (pronto nel 2026), ma se la via più facile è assegnare grandi lotti e scorporare meno i lavori, questo ha una indiretta ripercussione sul coinvolgimento delle imprese locali. Se da un lato garantisce, forse, al committente un maggior rispetto dei tempi, dall'altra indubbiamente penalizza le imprese locali meno potenti economicamente. Ieri un convegno alla Camera di Commercio di Bolzano ha fatto il punto sulle prossime gare. "Abbiamo affidato già 1.250 milioni di appalti fra lavori, servizi e forniture - esordisce l'ing Raffaele Zurlo (amministratore del Bbt)- e le prossime procedure di affidamento superano i 1.500 milioni di euro, attraverso i primi affidamenti abbiamo già realizzato 45 km di scavi e abbiamo acquisito la necessaria esperienza per continuare fino alla fine».

Siete nei tempi previsti dal progetto? "Si, molto dipenderà da questo prossimo grande appalto che affideremo tra una decina di giorni che è il lotto Mules 2-3. Il lotto più importante d'Europa in questo momento, come consistenza e come complessità dei lavori", risponde Zurlo. che poi aggiunge: "In tutti gli appalti di lavori pubblici si va incontro a problemi che possono essere risolti se le procedure di gara e i capitolati di appalto sono redatti attentamente considerando tutte le ragionevoli situazioni in cui ci si potrà trovare durante lo svolgimento dell'appalto. Per quanto riguarda Mules 2-3 si tratta di scavare 20 km di galleria con coperture che arrivano fino a 1.600 metri. Se le previsioni che abbiamo fatto in termini di geologia, e i parametri geotecnici dei terreni da attraversare risulteranno attendibili, i problemi che dovremo affrontare saranno decisamente minori".

«Per quanto riguarda il coinvolgimento delle imprese locali, diciamo che, stimolati anche dalla Camera di Commercio di Bolzano, abbiamo scoperto che dal 2007 per quanto riguarda i servizi, la quasi totalità è andata a raggruppamenti di imprese coinvolgenti anche imprese della regione. Stiamo parlando del 95% del totale dei servizi. Considerando invece la generalità degli appalti il coinvolgimento delle imprese locali raggiunge il 45% degli importi», ancora l’amministratore del Bbt, che sottolinea come "l’unico obiettivo nel fare i nostri appalti, l'osservanza delle norme italiane, austriache e comunitarie, senza creare piste preferenziali o percorsi accidentati per nessuno, ritengo abbiano portato risultati soddisfacenti per tutti, anche per le imprese altoatesine".

Un po' dissonante la visione di Markus Kofler, presidente del Collegio Costruttori edili dell’Alto Adige. «Diciamo che i dati possono essere anche letti in un'altra ottica, le nostre imprese sono spesso coinvolte in partecipazione parziale e questo porta noi, come associazione delle imprese locali, a sentirci poco coinvolti e per questo abbiamo chiesto oggi che questo rapporto venga un po' migliorato». In sostanza cosa chiedete? "Chiediamo che vengano scorporati dai grandi lotti i lavori cosiddetti laterali, come le strade di accesso, allacciamenti all'autostrada o deviazioni varie. Noi vorremmo che questi lavori vengano scorporati dai grossi lotti e appaltati, sempre sottostando alle norme vigenti, ma attualmente non vediamo una grande volontà in questa direzione", così Kofler.

Questo perché i lotti troppo grandi diventano di difficile portata per le nostre imprese? "Si, non è neanche realistico per noi puntare a lavori da un miliardo e 400 milioni di euro, possiamo arrivare a una parte più piccola, come subappaltatori o fornitori. Ovviamente non possiamo comprendere lotti con 100 metri di galleria ma ci sono altri casi con lavori facilmente scorporabili, dove potremmo tranquillamente fare autonomamente tutto il lavoro restando nei tempi. Sono comunque importi importanti per le imprese locali con cifre che possono arrivare a 20-30 milioni di euro. Qual'è la tendenza attuale? "La linea altoatesina attuale prevede che sotto i 2 milioni di euro, nel resto d'Italia è di un milione, si possa fare una procedura negoziata invitando un numero limitato di imprese, mentre al di sopra si fanno gare di qualità con l'offerta più economicamente vantaggiosa. Abbiamo proposto al Bbt di prendere in considerazione questo sistema".

Legalmente questa possibilità è concreta perciò chi ne può decidere l'attuazione è esclusivamente il Bbt? "Certo, la volontà del committente potrebbe però anche optare per escludere le procedure negoziate ma la volontà politica in Alto Adige prevede l'opzione ad inviti sotto la soglia dei 2 milioni. Alle imprese locali sembra giusto questo processo ed è per questo che lo chiediamo anche al Bbt. L'ingegner Zurlo però è dubbioso: "Capiamo le perplessità perché lui ha davanti a sé un programma lavori complesso e deve mantenere i tempi ma siamo sicuri che per quei lavori che prendiamo in considerazione le nostre imprese sarebbero all'altezza", chiude Kofler.













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