Carispa, valore delle azioni in picchiata

Il cda adegua il prezzo di riferimento a 195 euro ciascuna: un calo del 25%. Ordini di acquisto o vendita dal 12 gennaio


di Maurizio Dallago


BOLZANO. La lettera porta la data del 24 dicembre scorso. Un «regalo di Natale» di cui gli azionisti di Cassa di Risparmio-Sparkasse avrebbero fatto volentieri a meno. Visto che nella missiva inviata per mail o per posta tradizionale, si afferma che «a seguito delle già citate mutate condizioni di mercato e del contesto economico, il valore dei titoli bancari negli ultimi anni è stato fortemente e permanentemente sotto pressione». Pertanto «il consiglio di amministrazione ha tenuto conto del mutato contesto e - supportato da un parere di esperti indipendenti - nella riunione del 23 dicembre 2014 ha adeguato il prezzo di riferimento dell’azione Cassa di Risparmio a 195 euro cadauna ed adeguato il profilo di rischio ad “alto”». In parole povere un calo intorno al 25 per cento, rispetto all’anno prima, quando un’azione valeva 260 euro. Per non ricordare gli anni migliori quando un’azione Carispa aveva un prezzo di riferimento anche oltre i 300 euro ciascuna.

«Ciò che mi lascia perplesso è il fatto che, decantandole come ottimo investimento, tali azioni fossero stata piazzate anche in quartieri popolari, ora invece ci si ritrova con azionisti appartenenti alla categoria dei pensionati o dei lavoratori dipendenti, quindi non persone particolarmente abbienti, che hanno in mano azioni svalutate, ad alto rischio ed invendibili, detto in parole povere “carta straccia”. Lo sfortunato azionista che non dovesse credere alle mie parole si rechi presso la sua filiale e tenti di mettere in vendita le proprie azioni», sottolinea uno dei tanti piccoli azionisti che denuncia lo stato dell’arte. Ed in effetti cedere le azioni Carispa negli ultimi anni è stata impresa pressoché improba. Nella lettera agli azionisti, si ricorda che «a seguito della modifica del prezzo di riferimento, gli ordini di acquisto o vendita in essere il 23 dicembre 2014 perdono la loro validità. Gli ordini possono essere nuovamente inseriti a partire dal giorno lunedì 12 gennaio 2015 presso le filiali o presso i consulenti». Quindi dal 12 gennaio prossimo si potrà provare nuovamente provare a vendere o acquistare.

Il consiglio di amministrazione si premura comunque di ricordare agli azionisti gli sforzi che la nuova dirigenza sta facendo per rimettere in sesto i conti dell’istituto - oggi in rosso - con l’approvazione del nuovo Piano strategico 2015-2018. «Un forte segnale di rinnovamento e rafforzamento che poggia su punti chiave essenziali che contraddistingueranno le attività future della nostra banca», sottolinea il cda. Intanto al piccolo azionista serve pazienza.













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