Chef e piatti di qualità: il ristorante batte la crisi

L’analisi di Gigi Costa: «Chi è bravo in cucina non rischia mai di chiudere» Tra i cuochi più rinomati gli altoatesini Niederkofler e Hintner


di Angelo Carrillo


BOLZANO. Correre lungo il crinale delle Alpi orientali e riconoscere un unico lungo filo conduttore che sazia e ristora. La gastronomia di Alto Adige, Trentino, Veneto Friuli, Istria è protagonista anche quest’anno della guida di Gigi Costa, storico critico gastronomico del Nord Est che conosce come pochi.

La sua ultima fatica , l’edizione 2014 di “A Tavola con le Venezie” è un utile vademecum per il buongustaio goloso e curioso. Con una particolare attenzione all’Alto Adige che è protagonista della guida con i migliori 10 ristoranti regionali e molti tra prodotti e vini.

Un viaggio tra tavole, prodotti dell’eccellenza agroalimentare e grandi vini che non delude mai e che dà molte risposte e pone anche qualche domanda: dove sta andando la cucina delle Venezie in primo luogo?” Non è difficile rispondere. Vola in alto confrontando la rassegna delle migliori tavole del Nordest con le classifiche delle più blasonate guide nazionali. Quella dell’Espresso in primis. Da Bolzano a Udine passando per Verona, Vicenza e Padova troviamo ben sei ristoranti che sono nell’Olimpo della ristorazione.

Il drappello dei “Magnifici Chef” è guidato da Massimiliano Alajmo delle Calandre di Sarmeola di Rubano, seguito da Norbert Niederkofler del Rosa Alpina-St.Hubertus di San Cassiano e da Nicola Portinari della Peca di Lonigo, appaiati. Subito dietro ecco il terzetto formato da Giancarlo Perbellini di “Isola Rizza”, Emanuele Scarello del ristorante “Agli Amici di Udine”e Franca Meroi del “Laite” di Sappada, unica donna che ha saputo farsi largo tra cotanti uomini.

Ma altri 66 grandi ristoratori che hanno conquistato la fascia alta delle graduatorie sono pronti a spiccare il volo.

Troppo lungo nominarli tutti, ma li troverete tutti (o quasi) nelle pagine di questo libro da non perdere.

Oltre alle bandiere storiche che hanno segnato la strada virtuosa della nuova cucina e che ancora arriscono alte - Herbert Hintner (Zur Rose), Alessandro Gilmozzi (El Molin), Elia Rizzo (Il Desco), Antonio Dal Lago (Casin del Gamba), Lionello Cera (Antica Osteria Cera) segnaliamo il gran ritorno di Corrado Fasolato (Spinechile Resort) e, tra i giovani, segnaliamo per tutti Alessandro Dal Degan che dalla sua Tana in quel di Asiago è stato premiato da Enzo Vizzari come il Giovane Emergente tra tutti i nuovi grandi cuochi. “La notizia positiva comunque è che i ristoranti non chiudono, - spiega Gigi Costa - a parte qualche fisiologica eccezione. Sono cinque anni che la crisi morde gli italiani. Ma anche la crisi ha contribuito a dimostrare ed a confermare che la qualità qualità paga e questo è un dato sicuramente positivo”.

La verità e che non si è mai mangiato così bene (fascia bassa a parte) e il mondo se n’è accorto ancora una volta.

I nostri governanti no. Non riusciamo a fare sistema e a saldare la filiera dei prodotti Made in Italy, cucina e turismo. Purtroppo nella fascia medio-bassa le cose non vanno bene.

Lì le osterie e le trattorie - che sono state lo zoccolo duro della tradizione - sono oggi insidiate da quanti fanno cucina finta, servendo ai tavoli piatti che escono dal congelatore per entrare nel microonde. E dal fatto che oramai si mangia nei bar, nelle librerie, nei negozi.

Un problema anche in Alto Adige anche se meno sentito che altrove e che è possibile affrontare anche con la nuova guida di A Tavola con le Venezie di Gigi Costa alla mano.

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