IL CONGRESSO

Chimici, elettrici e tessili La Cgil: scenario spaventoso

BOLZANO. Si è tenuto ieri il congresso provinciale della Filctem, la federazione che raggruppa tre storiche categorie della Cgil: i chimici, gli elettrici ed i tessili. Al centro dei lavori, a cui...



BOLZANO. Si è tenuto ieri il congresso provinciale della Filctem, la federazione che raggruppa tre storiche categorie della Cgil: i chimici, gli elettrici ed i tessili. Al centro dei lavori, a cui hanno partecipato 31 delegati ed ha preso parte anche Delia Nardone, segretaria nazionale Filctem, la crisi trasversale vissuta dai diversi settori. Sono state ad esempio ripercorse le tappe della crisi della Memc-Sunedison, una realtà che fino a poco tempo fa era considerata un'eccellenza per il prodotto che metteva sul mercato, il silicio. «Dopo 29 mesi di cassa integrazione - commenta Stefano Schwarze, segretario generale Filctem - con un salario medio di 700 euro e la paura di non poter più tornare al lavoro, dopo la svolta per l'interconnessione della linea al Brennero, avevamo sperato in una conclusione positiva. Aspettativa delusa. Centinaia di milioni di dollari buttati al vento. Ci rendiamo sempre più conto che avendo a che fare con aziende, come le multinazionali, che agiscono in base a logiche di profitto, i sindacati si troveranno sempre più in difficoltà». Dopo il recente incontro al Mise, si è aperto un nuovo spiraglio: l'azienda ha infatti dato l'assenso alla vendita dello stesso reparto. «Sarebbe uno sbocco occupazionale per centinaia di maestranze e anche per tutto l'indotto», ha auspicato Schwarze. Il segretario Filctem ha inoltre parlato della Röchling e della Finstral, come aziende che versano in difficoltà. «La concorrenza, le dinamiche aggressive di mercato fanno sì che ci si trovi, come sindacato, costretti a dover fare negoziazioni al ribasso, pur di mantenere in loco il sito produttivo e quindi l'occupazione».

Stessa situazione problematica è stata riscontrata anche per le lavanderie industriali, «caratterizzate da una forte stagionalità e da una situazione occupazionale precaria. Le aziende fanno ricorso alle agenzie di lavoro per attingere lavoratori in somministrazione, che vengono fatti lavorare spesso al limite delle regole e delle norme di legge».

La crisi non risparmia nemmeno il comparto del tessile. In Alto Adige, infatti, la realtà di questo settore si è nel tempo fortemente ridotta sul territorio. «Aziende storiche come Hotex-Textil, Eccel e Mössmer sono, infatti, in forte difficoltà. I prodotti, anche se di nicchia come nel caso della Mössmer, non riescono, in virtù di una sempre più agguerrita concorrenza, in particolare quella proveniente dall'area asiatica, a stare sul mercato. Senza parlare poi delle piccole aziende artigiane che di fatto stanno giorno dopo giorno chiudendo». ha detto in conclusione Schwarze.

Il congresso ha visto inoltre la riconferma di Schwarze quale segretario Filctem Cgil. (mc)













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