Cna: «Edilizia, meno tasse e burocrazia»

Corrarati: «Bene il progetto Sinfonia e il bonus fiscale, ma interventi singoli non bastano a rilanciare il settore»



BOLZANO. La “Lechner”, storica impresa edile di Bressanone, ha chiuso i battenti pochi giorni fa: 35 le persone rimaste senza lavoro. È solo l’ultima tempesta abbattutasi su un settore, messo in ginocchio ormai da anni dalla crisi. Giovedì la presentazione, fatta in pompa magna da Comune e Ipes, del progetto Sinfonia che con un budget di circa 30 milioni risanerà 200 alloggi popolari.

Il giudizio sul piano è positivo e non potrebbe essere diversamente, ma Claudio Corrarati, presidente della Cna, ritiene che non basti: «Bene il progetto Sinfonia che però non entrerà in vigore prima del 2016, arriva dopo il bonus fiscale che comunque interessa 150 unità su 70 mila da risanare, ma non bisogna limitarsi ad interventi singoli, serve un vero piano per l’edilizia ben strutturato. Questo perché il rilancio del settore non passa solo attraverso l’apertura di cantieri. Fino agli anni ’90 il mattone era visto come la vera potenzialità economica del nostro Paese e un rifugio sicuro per i risparmi dei cittadini, oggi è diventato un lusso da attaccare fiscalmente e con regole che purtroppo penalizzano fortemente questo tipo di investimento».

La Cna ha messo nero su bianco cinque punti su cui lavorare per far ripartire oltre all’edilizia anche l’indotto.

La prima nota dolente è rappresentata oggi dalla tassazione che scoraggia qualsiasi investimento. «Un immobile - dice Corrarati - sia ad uso civile che professionale non deve essere considerato alla pari di un bene di lusso. E chi investe nell’edilizia, comprando o ristrutturando, non può continuamente essere demonizzato».

Poi c’è la questione dei vincoli urbanistici. «Giusto non consentire di costruire in modo selvaggio e senza regole, ma non si può d'altra parte neppure consentire che un’ amministrazione comunale deroghi alle proprie responsabilità nelle scelte urbanistiche, condizionata da interessi particolari o capricci architettonici di gruppi di cittadini che causano ritardi immani nell'affidamento o nello svolgimento dei lavori».

Per quanto riguarda gli appalti, Corrarati auspica che in particolare l’ente pubblico, nel bandire le gare, vada al di là della semplice ristrutturazione, puntando anche sull’installazione di nuovi impianti che corrispondano ai principi della Green economy.

Si chiede quindi che i lavori non vengano assegnati solo sulla base del miglior prezzo, ma si tenga conto anche della professionalità intesa come livello formativo. L’ultima richiesta riguarda la semplificazione burocratica, sempre promessa e mai attuata. La Cna propone quindi di mettere intorno ad un tavolo tutti i soggetti coinvolti nel settore costruzioni, privati e pubblici, oltre ai rappresentanti del mondo del credito per attivare strategie comuni.













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