Cooperative agricole, maltempo e mercato «frenano» i guadagni

Tiefenthaler: settore vinicolo, 25% in meno di uve raccolte «Le mele si vendono con fatica, ce ne sono troppe»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Peggiora il clima di fiducia delle cooperative agricole. Il barometro dell’economia dell’Ire - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano evidenzia un netto declino del clima di fiducia in agricoltura. Nell’anno in corso le cooperative hanno ancora potuto corrispondere ai produttori prezzi buoni, ma le previsioni per il 2015 sono in netto peggioramento a causa della difficile situazione del mercato europeo delle mele. L’ottimismo permane invece per quanto riguarda le latterie sociali.

In questi anni l’agricoltura è stata il settore dell’economia altoatesina che meno ha risentito della crisi. I giudizi riguardo all’anno in corso sono ancora positivi, almeno per quanto riguarda i prezzi erogati agli agricoltori, che tutte le cooperative giudicano soddisfacenti. Anche il credito e gli investimenti hanno registrato un andamento positivo.

Crescono invece le preoccupazioni per il prossimo anno: solo due terzi delle cooperative confidano di poter garantire ai produttori prezzi soddisfacenti anche nel 2015. La causa è da ricercare sopratutto nelle difficoltà della frutticoltura.

L’embargo russo e il raccolto record in Europa hanno provocato un eccesso di offerta sul mercato delle mele, rendendone più difficile la commercializzazione e abbassandone notevolmente i prezzi. Il presidente della Camera di commercio, Michl Ebner, chiede un maggiore impegno dell’Unione europea per un dialogo costruttivo con la Russia: «Il blocco delle importazioni alimentari in Russia penalizza molto gli agricoltori europei e danneggia l’economia. Occorrono ulteriori sforzi diplomatici per risolvere la crisi».

Nella viticoltura la produzione è stata quantitativamente limitata, quindi nel 2015 dovrebbe essere possibile spuntare prezzi più alti. Il fatturato complessivo sarà tuttavia inferiore rispetto a quest’anno, anche per la debolezza del mercato locale altoatesino. Quattro cantine su cinque confidano comunque di poter erogare ai viticoltori prezzi soddisfacenti anche l’anno prossimo.

Il maggiore ottimismo si riscontra tra le latterie sociali, nonostante l’eliminazione delle quote latte. Nel 2015 il fatturato dovrebbe registrare un andamento positivo su tutti i mercati, garantendo così buoni prezzi alla produzione.

«Le previsioni delle cooperative si riferiscono ai prezzi di vendita, che però rappresentano solo una faccia della medaglia. Nel settore vitivinicolo si è registrata una diminuzione del 20-25 per cento delle uve raccolte. Anche se i prezzi dovessero leggermente aumentare, i redditi dei contadini diminuiranno», sottolinea il presidente del Bauernbund, Leo Tiefenthaler.

«Nella frutticoltura il raccolto è stato positivo sia per quantità che per qualità, ma le vendite sono difficili a causa degli abbondanti raccolti e dell'embargo russo. Molti produttori di latte dovranno acquistare mangimi nel corso dell'inverno, perché il maltempo ha avuto effetti negativi sulla fienagione. Ciò aumenta ulteriormente i già crescenti costi di produzione», chiude Tiefenthaler.

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