Corrarati: «Gli italiani? Stanchi di fare solo i vice»

Il presidente della Cna: nel sottogoverno c’è anche un problema etnico Sotto la lente i vertici Eurac ma anche la “fusione fredda” Tis, Bls, Eos e Aam


di Paolo Campostrini


BOLZANO. "La politica manca di coraggio. Tratta ancora l'economia a colpi di proporz...". E invece, che servirebbe? "Il merito. Guardare alle teste invece che all'etnia. Penso agli italiani, ai tanti che si muovono nelle nostre piccole e medie imprese. Possibile che non siano mai bravi abbastanza per fare qualcosa più del vice?" .

Claudio Corrarati dice queste cose adesso per una serie di ragioni ma soprattutto per due. La prima: se il sociale in Comune potrebbe passare dal Pd alla Svp senza che nessuno si scandalizzi vuol dire che i tabù possono essere abbattuti. La seconda: adesso che Tis, Eurac, Bls ragionano nella prospettiva di una fusione fredda per creare un superpolo dell'innovazione perchè non approfittarne per ragionare su dirigenti capaci e non necessariamente solo sudtirolesi?

Così il presidente di Cna propone alla Svp di fare un passo indietro e al Pd, e agli altri partiti, di farne uno avanti. Pensando all'economia come ad una rete di intelligenze e non di caselle etniche da imporre o da subire.

Basta proporz?

"Basta coi bilancini. L'economia non è il consiglio comunale"

Ma la proporz, dice anche la destra, tutela gli italiani...

"E' una tutela che soffoca. Che induce alla mediocrità. Del tipo: ti garantisco la sopravvivenza."

Ma non lo sviluppo?

"Appunto".

E dunque, muoviamoci senza rete?

"Ma con un progetto. Dovrebbe farlo con coraggio soprattutto il Pd visto che la Svp il suo ce l'ha da un pezzo".

E dunque?

"Meglio rinunciare a qualche vice che non decide nulla ma imporre uomini validi in due, tre settori che contano, chiedere l'applicazione del merito, favorire la nascita di una classe dirigente. Altrimenti è un gatto che si morde la coda: mi bastano gli italiani mediocri perchè tanto occuperanno un posto solo da vice".

Parla delle partecipate?

"Di tutta quella rete dotata di un enorme potere che va sotto il nome di "secondo governo". Dal marketing turistico alla ricerca, dai trasporti alla sanità, alla innovazione. Tutto quello che è provinciale e che dunque decide i destini economici e sociali di tutto il territorio è in mano a chi sappiamo. Non per fare l'etnocentrico ma , per parlare come si mangia, il secondo governo è in mano solo ai tedeschi".

Partiamo dalla Fiera?

"Appunto. Presidente e direttore sono sudtirolesi. Anche se si chiama Fiera di Bolzano e non dell'Alto Adige. Ma potrei fare un elenco sterminato. Dalle poltrone dirigenziali dell'Eurac a quelle del Bls, dal Tis ad Alto Adige marketing. Non sono nato ieri, so che la politica si fa coi numeri e la Svp, finora, ha i numeri. Ma l'economia non è solo politica. Dovrebbe favorire la capacità."

E invece?

"Facciamoci una domanda: se in economia dovrebbe comandare chi è capace, possibile che tutti i tedeschi siano capaci e tutti gli italiani incapaci?"

Magari no?

"Magari ci sono eccellenze che non possono emergere, oppure passare dall'impresa privata a quella pubblica solo perchè appartengono a un gruppo invece che a un altro. Sono tempi questi, in cui non si possono gettare via le eccellenze solo per la proporz".

Proposte?

"Applicare il metodo "assessorato al Sociale" a tutto il "secondo governo". Se Bolzano che ha il 70% di abitanti di lingua italiana e può fare questa operazione perchè non anche l'Alto Adige al contrario? Sarebbe un modo per far crescere una classe dirigente. La Svp i suoi li tira fuori dalle partecipate, dalle aziende di soggiorno, dalle fondazioni. Tutti luoghi in cui gli italiani sono fantasmi. E allora anche il Pd si trova senza ricambi all'altezza. E' naturale."

Cosa manca?

"I partiti con le idee. Occupano le caselle e si fermano. Il Pd si accontenta? Male. Noi nel nostro piccolo tra Cna, Confcoop e altri facciamo rete ma da soli non bastiamo."

Faccia un esempio.

"Perché non nominare a capo di un possibile polo Bls, Eurac, Tis un italiano? Magari uno che conosce il tedesco lo troviamo. Magari sarebbe bello farne una battaglia in nome del merito e non del manuale Cencelli sudtirolese. Sarebbe un segnale per tutta la società, una liberazione".

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