Crisi alla Rotolongo, arriva la mobilità

Con ogni probabilità tra i 60 ed i 70 i dipendenti interessati su un totale di 110. La società: fatturato 2013 calato del 30%


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Dalla cassa integrazione alla mobilità. Per il comparto della grafica è crisi nera e la Rotolongo Sas, azienda bolzanina con sede in via Negrelli, ne paga le conseguenze. L’imminente avvio della mobilità è stato comunicato ai dipendenti ed ai sindacati. Un comunicato della società, attraverso Assoimprenditori, parla dell’individuazione di «un importante numero di esuberi sul totale degli occupati presso la stabilimento bolzanino». Quindi niente numeri precisi, che a detta degli stessi sindacati non sarebbero stati resi noti neppure a loro, anche se informalmente si parla di 60-70 dipendenti su un totale di 110.

«Il piano di riorganizzazione è inevitabile per garantire la sopravvivenza dell’azienda ed anche un rinnovo dei vertici e del management si renderà necessario», precisa l’azienda fondata nel 1989 e di proprietà della famiglia Longo. La Rotolongo negli anni Novanta e nello scorso decennio si era affermata a livello europeo, grazie ai suoi prodotti di qualità. Purtroppo il settore della grafica è tra quelli più colpiti dalla crisi economica. Dal 2007 ad oggi gli investimenti in pubblicità si sono quasi dimezzati e nel solo 2013 il fatturato del comparto grafico è calato del 26 per cento rispetto all’anno precedente. Nello specifico della Rotolongo Sas il volume d’affari nel 2013 è calato di circa il 30 per cento rispetto al precedente ed il 2014 non ha registrato miglioramenti.

Se finora l’azienda era riuscita a fare fronte a questo calo grazie anche al ricorso allo stato di crisi ed alla conseguente cassa integrazione, la mancata possibilità di prolungare gli ammortizzatori sociali oltre il 12 novembre prossimo, ha costretto la società a comunicare il «triste novella» ai propri dipendenti.

Il piano industriale prevederà la focalizzazione sulle attività che da sempre costituiscono il «core business» dell’azienda, cioè la stampa di prodotti particolari in rotativa destinati ai mercati della comunicazione diretta, sia esteri che italiani. Si cercherà anche di ampliare il target, rivolgendosi a clientela diversificata. Saranno, invece dismesse tutte le attività accessorie, tra le quali una grande parte dell’attività di legatoria, con l’intera struttura che sarà comunque pesantemente ridimensionata.

Sindacati preoccupati ed in attesa di conoscere i numeri precisi della riorganizzazione, come afferma Fabrizio Tomelleri della Slc/Cgil. In calendario incontri con le maestranze. Ma intanto restano gli esuberi.













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