Da Bolzano la soluzione per salvare le spiagge

Progetto della Stb Italia (Podini Holding): paletti e reti impediscono l’erosione


di Giancarlo Ansaloni


BOLZANO. Dalle Dolomiti al mare. Potrebbe arrivare da Bolzano la soluzione a uno dei problemi che affliggono le coste: l’erosione delle spiagge da parte del mare. Il fenomeno è causato dall’impatto sui mari di costruzioni, lavori di scavo, impianti industriali e così via. Ma come detto una soluzione potrebbe arrivare da Bolzano, almeno a giudicare dai risultati ottenuti sul litorale di Jesolo dalla Stb Italia, (Stb sta per «Save the beach» cioè «Salva la spiaggia»), società collegata alla Holding Podini. A guidarla sono due bolzanini, Alessandro Podini e Stefano Tomasi, insieme ad altri tre imprenditori, impegnati da qualche anno nell’introduzione di sistemi per ridurre inquinamenti. La ricerca li ha portati cinque anni fa negli Stati Uniti, in Florida, lungo le cui coste si stava sperimentando un nuovo sistema denominato «Beach Regeneration System». Dopo averne verificato l’efficacia si sono assicurati l’acquisizione del brevetto per l’Europa, tramite appunto la «Stb Italia» avviando quindi l’iter per collaudare il sistema anche in Italia, trovando nel Magistrato delle Acque di Venezia, Regione Veneto e Comune di Jesolo, la cui spiaggia è una delle più colpite dall’erosione, l’appoggio e i fondi necessari. Nei giorni scorsi, nell’ambito di un incontro a Jesolo sul tema «Tecniche per la protezione delle spiagge» gli imprenditori bolzanini hanno illustrato i risultati della prima stagione sperimentale. Per difendere le coste si è ricorsi finora a vari sistemi: dalle barriere di grossi massi parallele alla spiaggia ai cosiddetti pennelli, cioè barriere analoghe, ma perpendicolari alla spiaggia per frenare le correnti; per non parlare dei dispendiosissimi trasporti di sabbia da cave o del pompaggio del materiale dai fondali in mare aperto, sempre con risultati parziali, se non fallimentari soprattutto nel caso della sabbia scaricata dai camion, divorata dal mare nel giro di poche stagioni. Il sistema introdotto da Stb consiste invece in filari di paletti metallici conficcati nella sabbia, quindi amovibili, che si inoltrano nel mare per alcune decine di metri, ai quali vengono assicurate delle reti semisommerse in acciaio, di diversa porosità. La sabbia smossa dalle onde e dalle stesse correnti, soprattutto in caso di mareggiate, viene imbrigliata e trattenuta dalle reti, che riducono anche la forza delle onde. A ottobre le reti sono state installate lungo 600 metri della spiaggia di Cortellazzo, e fino a marzo la battigia si è allungata di ben 8 metri, pari a tre file di ombrelloni, con sabbia omogenea. Con l’inizio della stagione l’intero impianto sarà rimosso e la spiaggia si presenterà perfettamente lineare. La società intende proseguire con le sperimentazioni anche il prossimo inverno: si sono dichiarate interessate Toscana, Lazio, Sardegna e Salento. A Jesolo si sono risparmiati 60 mila metri cubi di sabbia pari a 600 mila euro.

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