«Edilizia, aiutate le ditte locali»

Raccolta di firme tra artigiani, costruttori e sindacati altoatesini: la Provincia ci sostenga negli appalti



BOLZANO. Una raccolta firme - che verranno poi consegnate in Provincia e all’Agenzia provinciale per gli appalti - per sensibilizzare la politica altoatesina sulla crisi dell’edilizia. È quanto avviato da tutte le organizzazioni del settore - artigiani Apa e Cna, Collegio costruttori edili di Assoimprenditori con il presidente Thomas Ausserhofer e sindacati Cgil, Cisl, Uil e Asgb. L’obiettivo finale, detto in soldoni, è quello di fare lavorare le aziende locali, agendo sul sistema degli appalti. «Il comparto edile, che rappresenta sicuramente uno dei principali motori dell’economia altoatesina, sta attraversando da ormai 7 anni un periodo di grave crisi. L’Alto Adige registra un’enorme contrazione delle imprese edili locali e dei loro dipendenti», così il presidente Apa, Gert Lanz.

Le nude cifre parlano da sole: nel 2005 in Alto Adige nel comparto industriale ed artigianale si registravano circa 2.400 imprese edili con 19.000 addetti. Oggi sono invece sopravvissute appena 1.800 aziende con circa 13.500 lavoratori. Il settore ha quindi perso negli ultimi anni oltre 600 aziende e più di 5.000 posti di lavoro. «Vogliamo raccomandare alle stazioni appaltanti di appaltare tutti i lavori oltre un milione di euro tenendo in considerazione il criterio della qualità in modo che le nostre aziende locali possano utilizzare il loro vantaggio competitivo», ancora Lanz.

La legge prevede poi che i lavori pubblici fino ad un importo di un milione di euro possono essere assegnati con procedura negoziata. A tale scopo è sufficiente che almeno dieci aziende vengano invitate a presentare un’offerta. «In parte queste opere vengono però appaltate pubblicamente e non in maniera negoziale, fatto che determina la presentazione di oltre 100 offerte per volta, prevalentemente di aziende esterne alla provincia», sottolinea il presidente dell’Apa.

«Un altro punto importante è la possibilità dell’appalto a lavorazione separata, che deve essere applicato il più possibile dagli enti appaltanti. Queste proposte potrebbero contribuire a sostenere l’economia locale, garantendo i posti di lavoro, il potere d’acquisto e il valore aggiunto prodotto rimarrebbero in provincia e il maggiore gettito fiscale affluirebbe in ultima analisi nuovamente al bilancio provinciale con un beneficio per tutta la popolazione locale», chiude l’Apa. Un aiuto richiesto anche nel recente congresso della Filca/Cisl che ha portato all’elezione di Michael Raveane alla segreteria.













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