«Ex Memc, sono in arrivo gli stipendi arretrati»

Da Pugliese impegno a saldare le spettanze dei lavoratori entro metà ottobre Pesa il crollo del mercato globale del silicio. Trattative con la giordana PanMed


di Ezio Danieli


BOLZANO. Restano nere le nuvole sulla Solland Silicon, anche dopo l'incontro di ieri pomeriggio con l'assessore provinciale Martha Stocker. Il proprietario del policristallo di Sinigo, Massimo Pugliese, ha dichiarato che intanto rispetterà gli impegni presi in merito al pagamento di ciò che resta, da luglio ad agosto, da pagare ai dipendenti. E fin qui le notizie sono positive, sempre ammesso che le scadenze siano rispettate. Ha poi comunicato che entro la fine della settimana prossima, dopo una visita a Sinigo di una delegazione giordana, potrà dire quando e se riprenderà la produzione. Se la giordana PanMed accetterà la partnership (10 milioni di dollari per diventare socio di minoranza della Solland Silicon che sarà trasformata in società per azioni) allora la produzione potrà essere riavviata e sarà il 60 per cento destinata all'elettronica ed il 40 per cento al solare.

Nel caso contrario, ha aggiunto Pugliese, per tutti gli operai verrà chiesta la cassa integrazione visto che lo stabilimento non verrà smantellato. "Il silicio - ha aggiunto Pugliese - con i prezzi attuali non ha mercato. Aspetteremo tempi migliori". C'è da aggiungere che il titolare della Solland Silicon avrà un incontro con i sindacati per il giorno 24 settembre, quando la PanMed dovrebbe aver deciso cosa fare, se accettare o meno la proposta di Pugliese. Ieri, come è noto, l'incontro con l'assessora Stocker. Erano presenti lo stesso Massimo Pugliese, il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ed i rappresentanti sindacali dei 157 lavoratori. L'assessore ha detto che «l'aspetto più importante è rappresentato dal fatto che l'imprenditore si è assunto l'impegno di pagare tutte le spettanze dei lavoratori entro la metà di ottobre».

In sostanza gran parte del futuro produttivo del reparto policristallo della Solland Silicon è legato alla possibilità di aumentare la produzione di silicio elettronico, un prodotto più qualificato del normale silicio sinora prodotto. Va verificato quindi se è possibile proseguire la produzione con un 60% di silicio solare ed un 40% di silicio elettronico, che attualmente ha un prezzo di circa 35 dollari al chilo sul mercato internazionale. Pugliese ha inoltre assicurato che non intende chiudere lo stabilimento in quanto conta su una ripresa del mercato. Anche Maurizio Albrigo della Cisl ha confermato l'importanza dell'incontro odierno ed ha espresso l'auspicio che le assicurazioni espresse dal titolare della Solland Silicon trovino conferma immediata nei prossimi giorni con il pagamento delle spettanze dei lavoratori relative ai mesi di luglio, agosto, settembre oltre agli importi di carattere previdenziale.

Secondo Toni Serafini della Uil va inoltre chiarita la questione riguardante il prezzo dell'energia per un'impresa particolarmente "energivora" come la Solland Silicon che ha dei consumi paragonabili all'intero capoluogo provinciale ed i cui costi per il 65% sono legati esclusivamente all'energia. Secondo Serafini il rilancio vero e proprio della produzione è legato all'ottenimento da parte dell'impresa di Sinigo di un prezzo più vantaggioso dell'energia.

Serafini insiste sul fatto che "il punto strategico di svolta rimane il costo dell'energia: per questo serve un tavolo di lavoro in cui siano coinvolti la Solland Silicon, la Sel, i sindacati, la Provincia ed anche il governo". Un proposta che potrebbe essere trattata nel vertice al ministero allo Sviluppo economico ed in quello del 1° ottobre al ministero del Lavoro, con azienda, Provincia, sindacati oltre ai funzionari ministeriali.













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