Export, Bolzano «tiene» grazie ai nuovi mercati

Il settore «Legno e arredo» ha risentito dei cali registrati in Austria e Svizzera Registrati invece maggiori flussi verso Egitto, Arabia Saudita e Algeria


di Massimiliano Bona


BOLZANO. La ripresa, almeno per Bolzano e Trento, non è ancora dietro l’angolo. Lo si evince dai dati diffusi ieri dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca di Trento e Bolzano nel «Monitor» dei distretti industriali del Triveneto aggiornato al quarto trimestre 2014. Innanzitutto è tornato ad accelerare l’export, che ha registrato un aumento del 5,7%. Di rilievo i risultati conseguiti da Veneto (+5,8%) e Friuli-Venezia Giulia (+7,8%), tra le regioni più dinamiche nel panorama nazionale. I distretti del Trentino-Alto Adige, invece, hanno chiuso l’anno con un nuovo (lieve) calo, confermando le difficoltà emerse a partire dai mesi primaverili.

Al contrario, i distretti del Trentino-Alto Adige, pur soffrendo un lieve calo delle vendite nel 2014 (-1%), si collocano su livelli di export più elevati rispetto al 2007, con punte superiori al +20% per i vini e le bollicine di Trento e per le mele dell’Alto Adige. Sono stati premiati da una migliore tenuta nel momento peggiore della crisi del 2009 e da una ripresa più intensa nel biennio 2011-12. Solo il porfido di Val di Cembra mostra un gap significativo rispetto al 2007.

Le mele del Trentino sono riuscite a compensare quanto perso in Germania e Spagna con la crescita maturata in Egitto e Algeria. I vini bianchi di Bolzano hanno superato le perdite subite negli Stati Uniti, con la crescita delle esportazioni nel Regno Unito e in Svizzera. Il legno e arredo dell’Alto Adige ha risentito degli arretramenti subiti in Svizzera e Austria, solo in parte assorbiti dal balzo delle vendite negli Stati Uniti. Infine, le mele dell’Alto Adige sono state condizionate dal calo accusato in Germania e Spagna, non compensato dai maggiori flussi diretti verso Egitto, Arabia Saudita e Algeria. A livello geografico, i distretti del Trentino-Alto Adige sono cresciuti nei nuovi mercati, specie in Egitto, seguito da Arabia Saudita, Algeria, Emirati Arabi e Giordania, dove hanno ottenuto buoni risultati con le mele. L’export dei distretti della regione ha subito un calo significativo in Germania, Austria e Spagna, dove l’arretramento ha riguardato soprattutto le mele bolzanine. Il quadro è più positivo se si confrontano i livelli di export dei distretti del Trentino-Alto Adige con i valori registrati prima della crisi 2009. Al primo marzo 2015 è salito a 1.318 il numero di imprese del Triveneto coinvolte in 349 contratti di rete. Di queste 863 sono venete, 271 del Friuli-Venezia Giulia e 184 del Trentino-Alto Adige. Prevalgono le imprese più piccole: 9 imprese su 10 hanno un fatturato sotto i 10 milioni di euro. Buona presenza di imprese delle filiere della metalmeccanica e del mobile (il 17,3% del totale), del commercio (14,6%) delle costruzioni (12,8%) e dei servizi alle imprese (9,1%).

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