Export, l’area baltica e il Sudamerica nel mirino

Per una settimana alla Camera di Commercio «consulenze su misura» Alto Adige a quota 4 miliardi. Giudiceandrea: «Puntiamo sui Paesi in espansione»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Le cifre parlano chiaro: l'export altoatesino sta letteralmente spiccando il volo. Dal 2008 al 2014 è cresciuto da 3,2 a quasi 4 miliardi, con un incremento del 22 per cento, ben oltre la media del Nord Est (+5,7 per cento). Il merito, come ha sottolineato di recente il governatore altoatesino Arno Kompatscher, è (anche) dei contributi garantiti dalla Provincia (già con Durnwalder), ma anche dell'intraprendenza delle aziende. Per convincere i (pochi) scettici a lanciarsi sui nuovi mercati e per offrire nuove opportunità a chi già ci crede da anni l'Eos organizza dal 13 al 17 aprile alla Camera di Commercio la settimana delle esportazione, l'«Export week».

Tra i temi al centro dei colloqui individuali con le aziende ci sono dogane e fiscalità internazionale, trasporto e logistica, contratti, garanzie, contributi ma anche «Expo 2015». L'attenzione generale sarà catalizzata da cinque macro-regioni sulle quali riferiranno (mercoledì 15) cinque esperti: Giulio Giai di Ramark si soffermerà sull'Africa occidentale e centro-occidentale, Claudio Bosca di Ice Sydney sull'Australia, Riccardo Castanho sul Brasile, Giovanni Remondini sul Medio Oriente e Lukas Piffl sull'America Centrale. In programma di sono poi due giornate dedicate specificatamente all'Europa, con altri dieci referenti. Giovedì 16 Isabella Pignanoli Hoffmann parlerà di Germania, Wally Lindermeir della Francia, Bernd Huber dell'Austria, Thomas Ramsten della Scandinavia e Raphael Bodenmüller della Svizzera. Venerdì 16 si parlerà degli Stati Baltici, del Benelux con Monika Sanders, della Spagna con Tariscio Merino Barby, della Turchia con Peter J.Heidinger e di Gran Bretagna e Irlanda con Anthony Fowler. Il messaggio da lanciare è chiaro: l'internazionalizzazione nell'era del mercato globale non è più una scelta ma una realtà con la quale le imprese devono confrontarsi.

«I mercati di domani - spiega il presidente dell'Eos, l'azienda provinciale che si occupa di export, Federico Giudiceandrea - richiedono strategie d'esportazione nuove e innovative. In Medio Oriente, nell'area baltica e in Sudamerica è in forte espansione un ceto medio con un buon potere d'acquisto. Ci chiediamo se le aziende altoatesine siano sufficientemente preparate o meno per questo tipo di consumatori. Visto il successo che ha ottenuto in passato proponiamo per la quarta volta la settimana dell'export».

Il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher sottolinea, da parte sua, «la limitatezza del mercato interno e la necessità di aprirsi a nuovi mercati per assicurare il proprio successo aziendale». Posto che diversificare resta essenziale, il Paese di riferimento per l’export altoatesino resta di gran lunga la Germania.

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