Fatturati e investimenti Bolzano batte Trento

In Alto Adige ogni 100 euro per addetto diventano 141 euro di valore aggiunto Le imprese altoatesine hanno però un costo del lavoro superiore del 12 per cento


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Bolzano supera Trento in tutta una serie di indicatori economici relativi alle aziende. Dal fatturato per addetto, al valore aggiunto, sempre per singolo dipendente. Ma anche nella quota di investimenti rispetto ai fatturati. Da uno studio dell’Astat (Istituto provinciale di statistica) nel 2014 l’intero fatturato delle imprese altoatesine nei settori industria e servizi ammontava a 32,6 miliardi di euro. Mettendo in relazione questi risultati con il numero di imprese e di addetti, emerge che i massimi fatturati per impresa si rilevano nei tre settori Fornitura di acqua, Fornitura di energia e Attività manifatturiere con rispettivamente 2,5, 2,4, e 2,3 milioni di euro. Mentre il più basso fatturato pro capite è quello del settore Istruzione, con 39 mila euro.

In base al fatturato per addetto, l’impresa media altoatesina dei settori industria e servizi si attesta, con 182 mila euro, poco al di sotto della media nazionale (189 mila euro) ma ben al di sopra di quella del Trentino (161 mila euro).

Nel 2014 il valore aggiunto (contributo al Pil) delle imprese altoatesine dei settori industria e servizi ammontava a 9,9 miliardi di euro. Dall’analisi per attività economica si nota che il contributo maggiore è fornito dalle sezioni Attività manifatturiere (21,6%), Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli (18,4%), e Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (13,8%).

Nel 2014, il massimo valore aggiunto per impresa, (produttività del lavoro) spetta alla sezione Fornitura di acqua con 953 mila euro, mentre il massimo valore aggiunto per addetto spetta alla sezione Fornitura di energia con 396 mila euro. Rispetto al Trentino e alla media nazionale il valore aggiunto per addetto in Alto Adige, con 56 mila euro, si attesta su un livello nettamente superiore a quello del Trentino ed a quello dell’Italia (rispettivamente 48 e 44 mila euro). Nel 2014 il costo del lavoro ammontava in totale a 4,9 miliardi di euro, il 58,0% nei servizi ed il restante 42,0% nell’industria. Il costo medio del lavoro per ogni addetto dipendente ammonta a 39 mila euro. Questo valore viene decisamente superato nelle sezioni economiche Fornitura di energia e Servizi di informazione e comunicazione (rispettivamente 60 e 49 mila euro).

Il costo del lavoro per addetto in Alto Adige risulta essere superiore sia rispetto alla vicina provincia di Trento sia al livello nazionale (entrambi pari a 35 mila euro), la differenza supera il 12%. Le imprese del settore produttivo e dei servizi hanno investito nel 2014 circa 1,4 miliardi di euro. In media le imprese investono 44 euro ogni 1.000 euro di fatturato. In rapporto al fatturato, il minimo investimento ha interessato la sezione Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli (13 euro ogni 1.000 euro di fatturato). Dal confronto dei valori dell’Alto Adige con quelli di Trentino ed Italia, si evidenzia come la quota di investimenti in Alto Adige pari a 44 euro ogni 1.000 euro di fatturato sia superiore a quella della provincia confinante (40 euro) e nettamente superiore alla media italiana (29 euro). Nel 2014 l’indicatore per la competitività di costo delle imprese altoatesine nel settore produttivo e dei servizi ammontava a circa 141 euro. Il che significa che vengono raggiunti 141 euro di valore aggiunto per addetto spendendo 100 euro di costi unitari del lavoro. In altre parole, ogni 100 euro versati per un dipendente, l’impresa realizza 141 euro di valore aggiunto. Un dato superiore sia a quello della vicina provincia di Trento (136 euro), e si attesta pure al di sopra della media nazionale (125 euro).













Altre notizie

Attualità