Giovani e lavoro, in Alto Adige i “Neet” under 24 sono 7.600

Bolzano. Cala il numero dei Neet italiani. Ma il nostro Paese rimane la maglia nera europea per giovani tra i 20 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non si formano (dall’inglese, appunto,...



Bolzano. Cala il numero dei Neet italiani. Ma il nostro Paese rimane la maglia nera europea per giovani tra i 20 e i 24 anni che non lavorano, non studiano e non si formano (dall’inglese, appunto, Neet). Un fenomeno che non risparmia nemmeno il Trentino Alto Adige, pur se in maniera più contenuta (7.600 Neet in provincia di Bolzano, pari all’11%, e 14.000 in provincia di Trento, 16%). Lo rileva una indagine del Centro studi CNA. Alla fine del 2018 i Neet italiani erano 875mila, in diminuzione rispetto all’anno precedente sia in valore assoluto (-29mila unità) sia in termini relativi, dal 28,1 al 27,1 %. Un calo, in verità, che prosegue dal 2014, quando i Neet rappresentavano il 32 per cento della popolazione giovanile. «Ma c’è poco da festeggiare – sottolinea Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino Alto Adige -. Non si può dimenticare, né tanto meno nascondere, che questo grandissimo problema rimane praticamente intatto». Enorme continua a essere, infatti, lo scarto tra Italia e resto d’Europa. Contro il 27,1 per cento del nostro Paese la media dell’Eurozona si ferma al 15,3 per cento. All’opposto dell’Italia si situa l’Olanda (6,3 per cento) e seconda alle nostre spalle è la Grecia (20,7 per cento). I Neet in Spagna rappresentano il 17,7 per cento, in Francia il 17,1 per cento, nel Regno Unito il 14,2 per cento e in Germania l’8,6 per cento. Questi dati di sintesi nascono da una media nazionale che accomuna due Italie compiutamente diverse. Secondo l’Eurostat, solo un neodiplomato su due riesce a inserirsi nel mercato del lavoro entro tre anni dal diploma. Mentre i dati delle regioni centro-settentrionali risultano in linea con i Paesi europei più sviluppati, quelli delle regioni meridionali sono insoddisfacenti. Che cosa determina questa situazione? La svogliatezza, forse? Se il 50,9 per cento dei Neet davvero non studia, non si forma né cerca un’occupazione, il rimanente 49,1 per cento, che un lavoro lo cerca, difficilmente lo trova. Un peso maggiore, quindi, nella proliferazione di Neet in Italia lo portano le difficoltà nel mercato del lavoro.













Altre notizie

Attualità