Gli acquisti a Innsbruck? Con il sindacato viaggi gratis

Ago (enti locali) li organizza per gli iscritti: qui i dipendenti pubblici sono tartassati


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Siamo ai ferri corti. L’Unione commercio scrive al sindacato Ago (dipendenti comunali, case di riposo e comprensori). L’invito è pressante: rinunciate ai viaggi gratuiti per gli iscritti al centro commerciale «Dez» di Innsbruck. Lo shopping fatelo in Alto Adige, indica il presidente dell’Unione, Walter Amort. «Non ci pensiamo nemmeno», la piccata replica del presidente Ago, Andreas Unterkircher. Visti i prezzi in Tirolo e quelli in provincia di Bolzano, aggiunge.

E così, grazie all’invettiva di Amort si scopre che i viaggi gratuiti per gli iscritti al sindacato - piuttosto rappresentativo negli enti locali - con gli acquisti Oltrebrennero sono in uso da parecchio tempo. Lo spiegano i due presidenti nello scambio di missive. Prendi Unterkircher quando risponde all’Unione commercio: «Riguardo ai nostri viaggi gratuiti al Dez di Innsbruck vorrei comunicare che rinunceremo a questi viaggi solo quando la politica altoatesina si impegnerà adeguatamente anche per i nostri soci. Viaggi che per questi ultimi sono partiti effettivamente come azione di protesta e saranno sospesi soltanto quando potremo verificare dei cambiamenti».

Quindi si va a fare shopping gratis Oltrebrennero, come protesta nei confronti di una classe politica, quella altoatesina, che «ha difeso con successo il commercio, ma non gli interessi degli impiegati pubblici». Ancora Unterkircher. E poi giù duro: «È un dato di fatto che i nostri soci dall’introduzione dell’euro hanno dovuto subire una spropositata perdita del proprio potere d’acquisto e non vogliamo nemmeno discutere sul fatto che i prodotti di qualità altoatesini vengono offerti all’estero ad un prezzo addirittura inferiore e che questa paradossale promozione delle esportazioni viene finanziata addirittura con i nostri introiti fiscali», sottolinea il presidente del sindacato.

La richiesta è quella che «la politica altoaesina si impegni così come nel commercio, con la stessa forza per l’autonomia dei dipendenti pubblici, dove continuano ad essere applicate le stesse direttive statali come il congelamento degli stipendi e lo stop alle assunzioni», chiude Unterkircher.

Di tutt’altro tenore la lettera che Walter Amort ha inviato al sindacato per scongiurarlo di non organizzare più i viaggi gratuiti al Dez, il centro commerciale a est di Innsbruck, dove si recano ogni anno migliaia di altoatesini a fare acquisti. I 30 centesimi di euro in meno nel costo di un litro di carburante in Austria rispetto a Bolzano, rendono il viaggio neppure troppo oneroso per gli altoatesini, che magari fanno la statale, evitando il pedaggio sul ponte Europa, e poi su un pieno risparmiano una quindicina di euro. «La rete capillare di negozi garantisce il commercio al minuto in tutto l’Alto Adige e salva posti di lavoro. Ognuno di noi può e deve contribuire al suo mantenimento nell’ambito delle proprie possibilità», scrive Amort nella sua lettera all’Ago, dicendosi «stupito che il sindacato offra di continuo viaggi all’estero per fare shopping». Così, secondo Amort, si contribuisce a ridurre posti di lavoro in provincia di Bolzano. Motivo per cui l’Unione commercio invita con insistenza Ago a «rinunciare allo shopping a Innsbruck». Un invito rispedito al mittente.













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