Gli artigiani Cna: impiantistica, settore che non conosce crisi

Corrarati: nei prossimi anni crescita tra il 4 ed il 5% annuo «Il patto per l’apprendistato? Più opportunità per i giovani»


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Can valuta positivamente il nuovo patto per l’apprendistato voltuo dalla Provincia. «Il nuovo patto potrà ancora di più dare nuove possibilità ai nostri giovani, soprattutto nel mondo degli impianti e delle tecnologie. L'edilizia non è solo mattone. Da insieme di mattoni che conteneva impianti, l’edificio contemporaneo infatti si è trasformato in un insieme di impianti contenuto da mattoni. È una rivoluzione culturale, oltre che economica». Così Claudio Corrarati, presidente della Cna regionale, commentando il 1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia, curato dal Cresme per la Cna. «Questo settore, che interessa dalla geotermia alla banda larga - prosegue Corrarati - è di grandissimo rilievo per l’economia. Ed è stato in grado di reagire alla crisi in maniera dinamica e creativa, approfittando di ogni occasione a disposizione».

«Per costruire il futuro - continua il presidente di Cna - è necessario che il settore sia pronto a raccogliere le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano ha troppi anni sulle spalle e non è per nulla adeguato alle esigenze più moderne».

L’analisi congiunturale curata dal Cresme per Cna, che per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti, rivela che l’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni, con 188 mila imprese, 760 mila addetti e 113 miliardi di euro di valore della produzione. E, grazie alla spinta dell’innovazione e della manutenzione, il settore è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni a un ritmo compreso tra il 4 e il 5 per cento annuo fino al 2020 con il picco dell’impiantistica innovativa (+47,7 per cento complessivo). Per il 2015, in particolare, il Cresme stima un aumento del fatturato pari all’1,6 per cento.

In termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi, il settore dell’installazione degli impianti ha dimostrato una tenuta media migliore dell’economia in generale. Nel comparto, infatti, tra il 2008 e il 2012 gli addetti sono diminuiti dai 556 mila del 2008 ai 507 mila del 2012. Circa il 9 per cento a fronte del 28 per cento riscontrato nelle costruzioni, dove l’occupazione è crollata da un milione e mezzo a poco più di un milione di addetti.

La notevole differenza tra le performance dell’impiantistica e delle costruzioni è evidenziata da tutti gli indicatori economici più importanti: fatturato, investimenti, ore lavorate, salari, costo del personale. «Insomma - conclude Corrarati - quando si parla di edilizia non si dimentichi come questo settore, quello degli impianti, presenta grandi potenzialità anche per i nostri giovani che continuano a domandarsi ogni giorno quale sarà il miglior percorso formativo da seguire per il loro futuro. Potremmo dire che un giovane potrà con il nuovo patto su apprendistato iniziare da elettricista in una scuola professionale e diventare ingegnere elettrotecnico».













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