Immobili pubblici da riqualificare, risparmio assicurato

Il 58% degli edifici in mano pubblica nella classe più bassa Gli incentivi coprono il 25 per cento delle spese iniziali


di Renato Brianti


BOLZANO. L'Istituto di ricerca economica della Camera di Commercio di Bolzano e l'Agenzia Casaclima hanno presentato ieri un'analisi della potenziale riqualificazione energetica del patrimonio edilizio provinciale visto che il 58% di questi edifici rientra nella categoria G, la più bassa. Se questo identifica un grande consumo energetico, dall'altra però garantisce un potenziale di miglioramento maggiore in caso di riqualificazione. Per studiare la convenienza del progetto è stata utilizzata la scuola elementare "Josef Gasser" di Novacella.

Lo studio, presentato da Ulrich Santa, direttore dell'Agenzia Casaclima, ipotizza 3 soluzioni di risanamento calcolando i differenti costi nei 30 anni seguenti. Partendo dalla soluzione meno "invasiva" che prevede solo la sostituzione degli infissi e arrivando a quella più "strutturale" integrante anche cappotto esterno e ventilazione meccanica, l'analisi costi-benefici evidenzia in una soluzione intermedia quella più ragionevole.

«Siamo partiti - esordisce Santa - analizzando la situazione attuale, cercando di ragionare su un sistema economicamente sostenibile in grado di essere replicato su tutti gli edifici pubblici e verificando l'indice energetico di partenza degli immobili, sia quello reale di partenza, sia quello ipotizzato alla conclusione del percorso». «Con questa soluzione - continua Santa - che prevede la sostituzione delle finestre in aggiunta ad una coibentazione di fibra minerale da 16 cm, i costi annui di riscaldamento si abbasserebbero del 48%. I vantaggi si amplificano considerando anche gli incentivi previsti per questi interventi calcolati sul 25% delle spese iniziali». «Se consideriamo anche gli aspetti non economici - conclude Santa - una riqualificazione si rifletterebbe sulla qualità della vita e benessere con un miglioramento del clima».

Analizzando le cifre della ricerca, con questa soluzione il totale dell'investimento per la scuola elementare Josef Gasser sarebbe di 400.606,56 euro ridotto però del contributo incentivi Gse di 122.200,00 euro. «È importante considerare gli incentivi - specifica Georg Lun (Ire) - che sono validi sia per gli edifici pubblici che privati, possono raggiungere il 70% dei costi per i condomini e il 50% per le Pmi. Abbiamo creato una banca dati di strutture pubbliche che ha identificato 840 edifici dei quali il 48% di proprietà dell'Ipes, 20% dell'amministrazione generale e l'11% di scuole. Su questa base di deve cercare la soluzione per risanare un patrimonio che è di tutti». Per Michl Ebner, presidente della Camera di Commercio, questo può essere un progetto pilota, ma «il potenziale di riqualificazione andrebbe sfruttato meglio, con maggiori investimenti del settore pubblico in questo settore».

«La Provincia è proprietaria di un considerevole patrimonio di strutture pubbliche, va elaborata una strategia di gestione dei consumi che definisca le priorità di riqualificazione e gli scenari da condividere. Il patrimonio pubblico è la nostra ricchezza - afferma l’assessore provinciale Christian Tommasini - e il lavoro che faremo in futuro sul risparmio energetico si ripercuoterà sulla crescita economica e sul miglioramento della qualità della vita, intorno a questo bisogna creare un circolo virtuoso».













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