Imprese altoatesine, in dieci anni creati 13.500 posti di lavoro

Il contributo maggiore dalle aziende di medie dimensioni e dall’«high tech». Si punta su produttività e formazione


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Le aziende di medie dimensioni e l’alta tecnologia sono risultati il motore dell’occupazione altoatesina nel decennio 2005-2015. In tale periodo la dinamica occupazionale nelle imprese della provincia di Bolzano è stata fortemente influenzata dalla crisi finanziaria e dalle relative conseguenze. Nonostante tutto, però, le imprese altoatesine si sono rivelate nel complesso resistenti alle crisi, tenuto conto che in 10 anni sono stati creati quasi 13.500 posti di lavoro aggiuntivi. Lo studi, presentato ieri e condotto dall’Ire - Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano - anche con la collaborazione e il contributo di dati provenienti dagli archivi Inps e dell’Ufficio Osservazione mercato del lavoro della Provincia di Bolzano - evidenzia che le medie imprese, al pari delle imprese «high tech», sono quelle che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo dell’occupazione nel settore privato altoatesino.

Il confronto della dinamica occupazionale nelle diverse tipologie di impresa evidenzia che negli ultimi dieci anni le imprese di medie dimensioni (da 10 a 99 addetti), incrementando l’organico di 14,2 addetti su 100 dipendenti, hanno dato un contributo maggiore alla creazione di posti di lavoro che non le imprese piccole con meno di dieci addetti (10,3 addetti in più). Dal 2005 al 2015 le imprese esportatrici hanno dovuto combattere più duramente con le conseguenze della crisi finanziaria, per cui negli ultimi anni hanno contribuito in misura relativamente modesta (8,1 nuovi addetti) allo sviluppo dell’occupazione in Alto Adige.

D’altra parte, la crescita occupazionale delle imprese «high tech», che hanno assunto 30,1 persone su 100 addetti, è nettamente superiore alla media complessiva. Le aziende del comparto dell’alta tecnologia, inoltre, sono quelle che garantiscono i livelli di retribuzione più elevati ai propri dipendenti, superando del 21% la media del totale delle aziende. Salari superiori alla media vengono corrisposti anche dalle imprese esportatrici (18% in più), oltre che da quelle con 100 e più addetti (20% in più).

Negli ultimi dieci anni nel settore privato altoatesino si è registrato un aumento sia dei rapporti di lavoro a tempo parziale, sia di quelli a tempo determinato nonché dell’occupazione femminile. Mentre gli impieghi a tempo parziale e i rapporti di lavoro a tempo determinato sono più frequenti nelle imprese di piccole dimensioni, gli occupati nelle imprese esportatrici e «high tech» sono assunti principalmente a tempo indeterminato.

Secondo il presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner le imprese di tutte le dimensioni svolgono un ruolo decisivo nella struttura economica e occupazionale dell’Alto Adige; però soprattutto le imprese di medie dimensioni apportano un contributo più che proporzionale alla crescita occupazionale. «Oltre a promuovere la costituzione di nuove imprese, quindi, bisogna dedicare crescente attenzione anche alla crescita delle imprese esistenti, affinché queste siano in grado di affermarsi nel contesto competitivo», così Ebner. Come promuovere un’ulteriore crescita delle imprese locali?Gli esperti sono concordi: aumento della produttività, investimenti mirati in innovazione e formazione del personale, oltre all’aumento dei contratti per il personale sulla strada della sempre maggiore conciliazione di famiglia e lavoro. «Direi che l’Alto Adige mostra dati molto positivi in tema di occupazione: non dimentichiamo l’importanza delle conoscenze linguistiche per questa terra e per il sistema-economia in generale», chiude il presidente dell’ente camerale.













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