In Alto Adige 7 mila «baby-pensionati»

La quasi totalità sono ex lavoratrici: oggi hanno un’età media sui 67 anni e percepiscono un assegno di 1.100 euro mensili


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Che belli quei tempi. C’era anche chi poteva andare in pensione (volontariamente) dopo 14 anni, sei mesi ed un giorno. Ad esempio i dipendenti dell’amministrazione provinciale. Anni Settanta, Ottanta e inizio anni Novanta. Poi lo stop nel 1992 con la riforma del governo Amato. Erano e sono i cosìddetti baby-pensionati. Cifre dell’Inps alla mano un esercito di circa 7 mila altoatesini che a tutt’oggi ricevono la pensione. Di questi 6 mila sono donne. Una pensione media intorno ai 1.100 euro mensili. Se ne andarono in pensione, sempre in media poco oltre i 42 anni d’età. Oggi hanno un’età media sui 67 anni e da 23 sono in pensione.

A suo tempo fecero «Bingo» visto come poi nei decenni si è trasformato il sistema pensionistico in Italia. Alle casse dello Stato (leggi Inps) i baby-pensionati altoatesini costano circa 100 milioni all’anno.

Erano gli anni, in cui la pensione si calcolava sulla media dell’ultimo anno di stipendio. Altro che adesso. Così, chi poteva, in pensione ci andava subito, non appena la legge glielo consentiva. Prendiamo il caso delle donne allora dipendenti dell’amministrazione provinciale. Potevi andare in pensione dopo 14 anni, 6 mesi ed un giorno. Una precisa scelta della Provincia che in questo modo permettava alle famiglie di avere un reddito pensionistico ed alle donne di fare o accudire i figli. In pratica le dipendenti provinciali - rispetto alle statali di allora - dovevano lavorare 5 anni in meno per ottenere la baby -pensione.

«L’unica condizione era quella che in famiglia si doveva avere almeno un familiare a carico», sottolinea il consigliere provinciale Svp ed esperto di sistemi pensionistici, Helmuth Renzler. Ed anche se la contingenza rimaneva fuori dal calcolo della pensione, con lo sguardo odierno si può affermare che le baby-pensioni, se rapportate alla realtà di oggi, anche dal punto di vista della loro consistenza non sono male. «Certo, si tratta di importi medi intorno ai 1.100 euro mensili, che nel panorama delle pensioni non sono da considerare pochi quattrini», ancora Renzler.

Leggermente peggio - ma sempre molto meglio di adesso - andava per le dipendenti statali che potevano fare richiesta per la pensione dopo 19 anni, 6 mesi ed un giorno. Cinque anni più tardi gli uomini, mentre un sistema a parte avevano le forze dell’ordine ed i militari.

Di fronte agli attuali 17 milioni di trattamenti pensionistici dall’Inps a livello nazionale, le 270 mila baby-pensioni - sempre in tutta Italia - sono una goccia nel mare. Però, una goccia fortunata.













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