L’OSSERVATORIO CNA»LE PROPOSTE DEGLI ARTIGIANI

BOLZANO. Oggi scatta il «Tax free day» per le imprese di Bolzano: è il 19° comune in Italia a raggiungere questo traguardo nella graduatoria di 135 città considerate dall’Osservatorio della...


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Oggi scatta il «Tax free day» per le imprese di Bolzano: è il 19° comune in Italia a raggiungere questo traguardo nella graduatoria di 135 città considerate dall’Osservatorio della tassazione sulla piccola impresa della Cna. Ciò significa che i giorni antecedenti il 28 luglio, in tutto 210, sono serviti per pagare i tributi, mentre da domani i 155 giorni rimanenti serviranno per i consumi personali dell’imprenditore e della sua famiglia. L’Osservatorio considera un’azienda tipo con 431.000 euro di ricavi, 165.000 euro di costi per il personale (4 operai e un impiegato), 160.000 euro di costo del venduto, 56.000 euro di altri costi e ammortamenti, 50.000 euro di reddito di impresa. Sul reddito d’impresa si calcola il «Total tax rate», che a Bolzano raggiunge il 57,5% (a Trento è 54,1%). Detraendo ai 50.000 euro di reddito 4.735 euro di Imi, 603 euro di Tari, 1.662 di Irap, 11.331 di Ivs, 10.255 di Irpef, 107 di addizionale regionale Irpef e 73 di addizionale comunale Irpef, restano 21.234 euro di reddito disponibile.

«La pressione fiscale è troppo elevata - afferma Claudio Corrarati, presidente regionale Cna-Shv - qualunque dato si prenda. Ma il problema vero risiede nella iniqua distribuzione del carico, che si distingue in modo radicale secondo la natura del reddito e svantaggia le imprese, in particolare le piccole imprese personali. La tassazione dei redditi prodotti dalle persone fisiche non può essere diversa a seconda della differente modalità con cui si genera reddito. È arrivato il momento di intervenire su un sistema fiscale evidentemente squilibrato per raggiungere tre obiettivi di utilità generale: ridurre la pressione fiscale garantendo, nel contempo, maggiore equità nel prelievo tra diversi redditi da lavoro; invertire sensibilmente la tendenza del trasferimento alle imprese degli oneri sui controlli; usare in modo intelligente la leva fiscale per aumentare la domanda interna». Per raggiungere in tempi rapidi e senza oneri aggiuntivi questi tre obiettivi secondo la Cna-Shv occorre: ridurre la tassazione sul reddito delle imprese personali e sul lavoro autonomo, utilizzando le risorse provenienti dalla spending review e dalla lotta all’evasione;rendere l’Imi (Imu nel resto d’Italia) pagata sugli immobili strumentali delle imprese completamente deducibile dal reddito d’impresa e abbassare a livello locale l’aliquota allo 0,2% come per il settore agricolo; rivedere la tassazione Irpef delle imprese personali e degli autonomi, prevedendo delle riduzioni automatiche all’aumentare del reddito dichiarato rispetto al reddito ideale suggerito attraverso i nuovi Indicatori sintetici di affidabilità; trasformare le detrazioni relative a spese per lavori edili in crediti d’imposta cedibili agli intermediari finanziari; definire il concetto di insussistenza di autonoma organizzazione per non assoggettare i soggetti all’Irap e aumentare la franchigia Irap ad almeno 30mila euro.

Ed ancora rivedere al più presto i criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili, al fine di allinearli periodicamente ai valori di mercato a invarianza di gettito; agevolare il passaggio generazionale delle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni di azienda, al pari di quanto è previsto in caso di conferimenti; evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica, eliminando nel più breve tempo possibile tutti i regimi Iva del reverse change previsti attualmente, lo split payment, la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per le quali sono riconosciute detrazioni fiscali.













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