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La Cgil: welfare da rivedere con il reddito garantito

BOLZANO. «Un reddito minimo garantito»: se ne è parlato ieri mattina alla tavola rotonda organizzata dalla Cgil/Agb e dalla categoria del NIdiL (che riunisce le tipologie di precariato) e che ha...



BOLZANO. «Un reddito minimo garantito»: se ne è parlato ieri mattina alla tavola rotonda organizzata dalla Cgil/Agb e dalla categoria del NIdiL (che riunisce le tipologie di precariato) e che ha visto come ospiti Sepp Kusstatscher, ex europarlamentare dei Verdi, da più di vent’anni impegnato attivamente nella discussione sull’idea del reddito base incondizionato per tutti, Luca Santini, uno dei rappresentanti in Italia del Bin (Basic Income Network, la rete che promuove questo movimento di idee), e Silvia Grinzato, coordinatrice provinciale del NIdiL.

A tirare le fila e tracciare un quadro conclusivo dei lavori è stata la segretaria generale Doriana Pavanello: «Il reddito minimo garantito è un vero e proprio progetto politico e sociale. Un’occasione per rivedere un sistema di welfare rimasto immutato e per questo superato, insufficiente e inefficiente».

«È necessaria una proposta politica anche in questo territorio - sottolinea la segretaria - partendo da un progetto che possa essere strumento di revisione complessiva del sistema welfare che accorpi magari in un “bagaglio” unico le prestazioni sociali, oggi così frammentarie e in parte inefficaci, che costruiscono attorno alle persone mera assistenza senza una particolare attenzione ai bisogni reali delle persone».

Stando a quanto emerso, il sindacato vuole aprire ad un progetto sul reddito minimo, come già da lungo tempo esiste nel Trentino sotto forma di reddito di garanzia. Un progetto politico che sia costruito e discusso con le organizzazioni sindacali, con le associazioni impegnate nel sociale e con i Comuni.













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