La Provincia si prende  anche l’acqua e le centrali  

Kompatscher: «Passaggio epocale, ora decideremo su gare e tariffe» Siglato l’accordo finanziario col governo: a Bolzano 300 milioni in due anni 


di Davide Pasquali


BOLZANO. Arriva da Roma la svolta sulle centrali idroelettriche. Missione romana ieri per il presidente Arno Kompatscher e il collega trentino Ugo Rossi. Viene annunciato il via libera a una intesa finanziaria con il ministero dell’Economia da 300 milioni di euro nei prossimi due anni per Bolzano e 386 per Trento. Ma l’altra notizia dirompente arriva in serata. Rossi torna da Roma parlando di «una giornata storica». A 24 ore dall’approdo in Parlamento della legge di bilancio, Trento e Bolzano portano a casa due risultati niente affatto scontati. Il primo, inseguito da anni, è la competenza sulle centrali idroelettriche. «Con questa novità le nostre Province diventano ente concedente dell’acqua. L’acqua è nostra. Decideremo noi le regole con cui si mettono a gara le concessioni e sulle tariffe - spiegano Rossi e Kompastcher - questo è un passaggio epocale, siamo come un piccolo Stato». Mentre gli occhi erano tutti puntati sulla concessione dell’A22, la trattativa sulle centrali è rimasta tutta sottotraccia, portata avanti dalle strutture tecniche delle due Province con l’apporto «fondamentale» del viceministro dell’Economia Enrico Morando e il presidente della commissione bilancio del Senato Giorgio Tonini. Evidentemente sull’esito della partita ha giocato un ruolo fondamentale il peso politico fatto valere dai parlamentari trentini e altoatesini del Gruppo autonomie, i cui voti saranno decisivi in parlamento sulla manovra finanziaria. L’accordo, che verrà formalizzato nelle prossime ore, prevede la modifica dell’articolo 13 dello Statuto di autonomia: consentirà l’inserimento in legge di Bilancio della nuova disciplina che prevede e fissa la competenza delle Province a legiferare, nel quadro dell’ordinamento comunitario e dei principi della legislazione nazionale, su modalità, procedure e criteri per l’assegnazione delle concessioni idroelettriche. Viene ribadito inoltre per i concessionari l’obbligo di cessione alle Province di una parte di energia che potrà essere destinata a categorie di utenti o per misure di compensazione ambientale. Intanto, altro aspetto cruciale, le concessioni in scadenza prima del 2022 saranno prorogate per consentire la preparazione dei bandi di gara in base alle discipline provinciali. Si tratta di una decina di ex centrali ex Edison. Fissato anche il principio secondo il quale l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico dovrà consultare le due Province sugli atti indirizzati agli esercenti dei servizi di pubblica utilità dei territori provinciali. Ieri sera era atteso il voto dell’emendamento in commissione Bilancio al Senato. Sono invece quasi 700 i milioni di euro di quote variabili che le Province di Trento e Bolzano si divideranno nei prossimi due anni, a compensazione di quote di finanziamento concordate con lo Stato. In Trentino arriveranno 193 milioni sul bilancio 2018 e altrettanti sul 2019. A Bolzano 150 milioni per due anni. Si tratta di risorse già previste dall'accordo di Milano, e relative al periodo precedente alla sua entrata in vigore (tra il 2006 e il 2009), che ora sono state quantificate e rese disponibili. L'accordo è stato sottoscritto per Bolzano da Arno Kompatscher, accompagnato a Roma dal segretario generale Eros Magnago. A margine dell'accordo è stato deciso di aprire un tavolo tecnico presieduto dal sottosegretario dell'economia e delle finanze, Pier Paolo Baretta, per la definizione del metodo di calcolo delle spettanze provinciali sulle accise sugli oli da riscaldamento. (ch.be.)













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