Ladurner, nuovo investimento in regione 

Vince il premio «China Awards» e pensa ad un centro per compattatori a Bolzano oppure a Rovereto



BOLZANO. La Fondazione Italia Cina, istituita in seno alla Camera di commercio italo-cinese, ha conferito alla Ladurner Ambiente Spa di Bolzano il premio “China Awards 2017” ponendola nel novero delle aziende italiane che meglio hanno colto le opportunità del mercato cinese nel corso dell’anno. Il premio è stato consegnato all’amministratore delegato di Ladurner Ambiente Andrea Silvestri, nel corso di una manifestazione tenutasi a Milano. Da qualche anno Ladurner Ambiente, gruppo industriale bolzanino controllato dal colosso cinese Zoomlion Environment e Infore Holding, ha dato vita a un processo di internazionalizzazione con la costruzione di impianti per il trattamento dei rifiuti in Europa e, con accordi commerciali, l’esportazione della propria tecnologia anche in Cina. Ladurner ha in programma l’investimento in un centro di produzione per l’assemblaggio dei mezzi di compattazione per la raccolta rifiuti destinati sia al mercato domestico che europeo da localizzarsi in Trentino-Alto Adige, guardando ai centri di ricerca e sviluppo già presenti, con la creazione, a regime, di nuovi posti di lavoro specializzati. Ce lo spiega Andrea Silvestri.

Non solo impianti in Cina, ma anche compattatori dalla Cina all’Europa?

«Proprio così, ma soprattutto un’importante sinergia industriale cino-europea, che coniuga da una parte l’esigenza della Cina di dotarsi di tecnologie ambientali e dall’altra le potenzialità e duttilità cinesi con la capacità di fare qualità europea».

Per gli impianti in Cina è chiaro, ma per i mezzi in Europa?

«Nel caso dei mezzi, non si tratta più solo di produrre in Cina a costi bassi. Ma di produrre in Cina con qualità gli equipaggiamenti semilavorati, secondo la supervisione europea dei nostri tecnici, con finiture, allestimento su telai europei, omologa e messa su strada in Europa. Capite che è un progetto non solo di bassi costi ma di alta qualità. È la fase due dell’economia cinese: in Cina si è inaugurata la politica dell’andare all’estero, la go out policy, in modo strategicamente organizzato, investendo in strutture produttive, in progetti di ricerca avanzati con imprese europee. Nel mercato dei mezzi compattatori saremo i primi».

E la produzione dove la farete in Italia?

«Per i primi prototipi ci siamo appoggiati a stabilimenti di produzione del gruppo Zoomlion in Italia, in particolare a Cifa, quelli delle betoniere. Ma poiché il piano industriale prevede numeri molto importanti abbiamo in programma l’investimento in un centro di produzione per l’assemblaggio dei mezzi destinati sia al mercato domestico che europeo. L’obiettivo è di localizzarlo in questa regione».

Trentino o Alto Adige?

«Dipende dalle offerte e dalle opportunità che avremo. Guardiamo a Sud al distretto della Meccatronica, a Nord al Noi Techpark, ma soprattutto a un sito che tenga conto di logistica, servizi specifici e complementari».















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