Lavoratori autonomi, con il «Jobs Act» più diritti e welfare

Corrarati: giusto tutelare maggiormente questa categoria Hans Berger: «Ma la pressione fiscale rimane troppo alta»



BOLZANO. Il Jobs Act delle Professioni è legge e Cna del Trentino Alto Adige accoglie con favore il via libera al provvedimento al Senato. “Un passo in avanti molto importante per il lavoro autonomo - afferma Claudio Corrarati, presidente della Cna del Trentino Alto Adige - che permetterà di costruire un sistema di diritti e di welfare moderno, capace di sostenere il presente e di tutelare il futuro di questi lavoratori”.

Il Jobs Act delle Professioni e il provvedimento inserito nella Legge di bilancio 2017 che riduce l’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata sono gli strumenti di legge che maggiormente toccano il mondo dei professionisti individuati dalla legge 4 e contribuiscono a migliorare il loro futuro.

«Un nuovo sistema di regole e di disposizioni - prosegue Corrarati - che rappresenta un risultato epocale e risponde al primo, grande, obiettivo che Cna si era posto: rendere visibile e riconosciuta questa realtà, farne capire e conoscere le peculiarità e l’importanza economico sociale per porla all’attenzione del legislatore fino a inserire richieste e necessità nell’agenda di governo». «Ora ci attendono altri passi importanti su semplificazione, previdenza, burocrazia e fisco. Vanno inoltre definite, in modo inequivocabile, le caratteristiche che escludono il professionista dal pagamento dell’Irap per l’assenza dell’autonoma organizzazione e va rivista l’estensione dello split payment ai professionisti che lavorano con pubbliche amministrazioni e società quotate», ancora Corrarati.

«Siamo innanzi a una legge che coinvolgerà 2 milioni di professionisti senza tutele previdenziali e diritti individuali e che prevede un fondo specifico di 50 milioni di euro. Una legge che si fonda sul diritto al lavoro coniugato con i diritti dei lavoratori. Abbiamo votato il progresso e messo delle basi credibili a chi chiedeva di essere ascoltato, tutelato e considerato», sottolinea il senatore Upt, Vittorio Favrezzi.

«Il lavoro autonomo e le partite Iva rappresentano una quota significativa della forza lavoro di questo Paese. Per troppo tempo questo settore dell'Italia lavorativa è stata lasciata solo e con una pressione fiscale letteralmente insostenibile.È necessario dare vita ad un atteggiamento di maggiore positività verso le iniziative lavorative che nascono dallo sforzo dei lavoratori individuali e abbandonare l’atteggiamento diffidente che giudica la partita Iva troppo spesso solo come occasione di evasione fiscale. Negli ultimi anni le partite Iva sono diventate quelle di chi lavora con le nuove tecnologie dell’ informazione, delle professioni che offrono servizi di consulenza altamente qualificati. Sono la parte più dinamica della nostra società», dichiara il senatore Hans Berger (Svp).

«Con questo provvedimento si affrontano molte iniquità. Rimane aperta - conclude Berger - la questione di una pressione fiscale ancora troppo alta, soprattutto per quelle professioni che sono iscritte alla gestione separata e per i giovani. In ordine al sistema previdenziale occorre affrontare in modo più organico il problema della gestione separata Inps e della possibilità di cumulo dei contributi ai fini di una pensione unica, in particolare per le donne e dei loro diritti alla tutela della loro posizione previdenziale, anche ai fini della pensione supplementare».













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