la ricerca ipl

Le pensioni e il futuro dei figli preoccupano i lavoratori

BOLZANO. Incertezza verso il futuro piuttosto che verso il momento attuale, è quello che traspare nei primi risultati della nona edizione del Barometro Ipl (Istituto promozione lavoratori). I...



BOLZANO. Incertezza verso il futuro piuttosto che verso il momento attuale, è quello che traspare nei primi risultati della nona edizione del Barometro Ipl (Istituto promozione lavoratori). I lavoratori dipendenti sono più preoccupati della loro pensione e del futuro lavorativo dei propri figli piuttosto che di perdere il posto di lavoro o di non avere oggi abbastanza soldi per vivere. Il presidente dell’Ipl, Toni Serafini, commenta così i risultati: «Da una parte è positivo che i lavoratori vivano con fiducia questa fase di ripresa economica: pochi, infatti, temono di perdere il lavoro; dall’altra è preoccupante il dato relativo alle pensioni. Su questo necessita una forte iniziativa sindacale».

L’Ipl ha voluto indagare nell’ambito del Barometro Ipl il livello di insicurezza dei lavoratori dipendenti altoatesini relativamente agli aspetti che maggiormente li riguardano. Si è preso così spunto dal rapporto dell’Osservatorio Europeo sulla sicurezza realizzato da Demos & Pi, Osservatorio di Pavia e Fondazione Unipolis e volto a rilevare la percezione sociale della sicurezza degli italiani nelle sue diverse dimensioni.

Dall’indagine emerge che la più grande preoccupazione dei lavoratori dipendenti riguarda la propria pensione: l’84% afferma, infatti, di essere molto o abbastanza preoccupato che la pensione che riceverà alla fine della propria vita lavorativa, non sia sufficiente per vivere dignitosamente. «Che il tema delle pensioni fosse sentito era emerso anche in una precedente edizione del Barometro, tant’è che allora il 60% degli intervistati aveva dichiarato che, per integrare la pensione statale, aveva già aderito o che avrebbe aderito in futuro ad un fondo di previdenza complementare», afferma Irene Conte, che all’interno dell’Istituto cura il Barometro Ipl.

Al secondo posto tra le più grandi preoccupazioni viene indicato dal 74% dei rispondenti il futuro lavorativo dei propri figli o dei giovani in generale. I lavoratori dipendenti altoatesini hanno ben chiara la situazione dei giovani che presenta difficoltà ad entrare nel mercato del lavoro (vedi il tasso di disoccupazione giovanile, pari nel 2014 al 12,4% in Alto Adige e al 42,7% in Italia secondo i dati Istat) combinate alle difficoltà di ottenere un posto di lavoro stabile.

In terza posizione figura il timore di vedere svalutati i propri risparmi, indicato da 2 lavoratori su 3. «In effetti la situazione sui mercati finanziari non è certo rassicurante considerato che i rendimenti di alcune forme di risparmio non riescono a tenere il passo dell’inflazione», dichiara il direttore dell’Ipl, Stefan Perini.

Invece, il sospetto che le politiche di contenimento della spesa pubblica vadano a tagliare le risorse destinate alla spesa per il welfare, fa temere a più della metà dei lavoratori dipendenti (56%) di non ricevere un aiuto, economico o in termini di servizi, da parte dello Stato o degli enti pubblici locali nel caso si trovassero in difficoltà.

Da non sottovalutare è il fatto che metà dei lavoratori è preoccupato molto o abbastanza di non avere sufficienti soldi per vivere, anche se tale paura si colloca al quinto posto in graduatoria.













Altre notizie

Attualità