Marketing ed export, per Idm Alto Adige primi frutti e sinergie

Kompatscher e Ebner: «Un aiuto prezioso per le aziende» Prast: 279 richieste di consulenze in tema di esportazioni


di Renato Brianti


BOLZANO. Da ormai 16 mesi l'Idm, la struttura dedicata all'Innovazione, sviluppo e marketing dell'Alto Adige, riunisce sotto un unico tetto le ex Bls, Eos, Smg e Tis ed è la struttura di riferimento per lo sviluppo economico in provincia. Il bilancio di questo periodo è positivo ma bisogna guardare avanti visto che l'innovazione vuole una rete per continuare a espandersi. L'Idm crea questa rete sviluppando 5 settori principali: sviluppo del territorio, supporto all'innovazione, marketing agricolo, marketing del turismo e supporto all’export. «Abbiamo creato questa struttura - spiega Arno Kompatscher presidente della Provincia proprietaria della struttura insieme alla Camera di commercio - per avere una migliore sinergia, non solo di risparmio, ma anche per migliorare le performance, avere più budget e più forza sul mercato con un valore aggiunto per la qualità dell'Alto Adige».

"Credo che abbiamo fatto un buon lavoro - prosegue Michl Ebner, presidente della Camera di commercio - ma ci sono ancora molti passi da realizzare. Le aziende altoatesine hanno bisogno di servizi in grado di aiutarle a posizionarsi meglio nei mercati». «I numeri di questi settori - ha continuato il direttore dell'Idm, Hansjörg Prast - sono molto buoni. Per quanto riguarda il sostegno all'export abbiamo avuto 279 richieste di consulenza e 1.500 appuntamenti con esperti di 23 Paesi durante gli Export Days e 360 aziende altoatesine ci hanno seguito su 41 fiere in 11 Paesi». «Per quanto riguarda l'innovazione - continua Prast - 123 iniziative di trasferimento know-how per 3.014 partecipanti; 950 aziende attive con 1.042 partner coinvolti nei 9 Ecosystem; stiamo sviluppando 159 nuovi prodotti di cui 23 sono già sul mercato; 8 nuove start up nell'incubatore e 32 aziende assistite nel Public Funding e 5 milioni di euro in contributi ad altri 84 progetti di investimento e innovazione».

Il presidente Idm Thomas Aichner, che lascerà il posto a Hansi Pichler, ha precisato che il lavoro dell'Idm «è quello di rafforzare la competitività delle aziende locali per rendere il nostro territorio il più attraente d'Europa». «Per questo - prosegue Aichner - abbiamo più di 3.000 superfici pubblicitarie occupate e 65.117 clic sui siti e il marketing agroalimentare ha investito 1,5 milioni di euro per la promozione».

«L'obiettivo è quello di far lavorare la nostra economia, il mio contributo - chiarisce il nuovo presidente Pichler - sarà una visione da imprenditore, dobbiamo rinforzare l'innovazione anche per i piccoli. Abbiamo fatto grandi passi, c'è il know how, abbiamo il territorio e la qualità, e il pensiero indirizzato all'innovazione sarà sempre il nostro valore aggiunto. Il nuovo Polo tecnologico sarà poi il fiore all'occhiello». Del nuovo Polo ce ne parla Hubert Hofer, direttore sviluppo Idm: "L'apertura è prevista per il 2 ottobre, nell'incubatore Idm abbiamo già 23 imprese e altre 22 aziende tecnologiche con progetti di ricerca e sviluppo che verranno spostate. Ci saranno 24 laboratori che verranno aperti a scaglioni e disponibili anche per chi non farà parte del Parco. Il nostro modello infatti vuole mettere in connessione spazi e laboratori anche ad artigiani o aziende che hanno bisogno di prototipi o lavorazioni». «Nel 2018 poi - conclude Hofer - ci sarà un'ulteriore ampliamento per il quale abbiamo già accordi con 19 aziende ma la lista di richieste è già molto lunga».













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