Metalmeccanica: 2,4 miliardi di export 

L’assemblea della sezione di Assoimprenditori: 80 imprese, 9.000 dipendenti. Presentato il nuovo corso a Unibz



BOLZANO. Che si tratti di produzione, collaborazioni con enti di ricerca, nuovi modelli contrattuali o percorsi di formazione moderni: sono le imprese il vero il motore dell’innovazione. È stato questo il leit-motiv dell’assemblea della Sezione Metalmeccanica di Assoimprenditori Alto Adige, che si è svolta al NOI-Techpark. La Sezione raggruppa 80 imprese che occupano complessivamente più di 9.000 persone. «In questi anni le nostre aziende sono cresciute molto grazie soprattutto alla competitività internazionale - ha spiegato il presidente della Sezione, Klaus Mutschlechner (Intercable Srl) -. L’export, spinto proprio dalla capacità innovativa delle aziende e dalla produttività dei collaboratori, è stato il motore che ha permesso di investire in nuova occupazione, formazione e moderne tecnologie produttive: nel 2017 il settore metalmeccanico altoatesino ha venduto all’estero merci e prodotti per 2,4 miliardi di euro, la metà delle esportazioni complessive provinciali» . Ospite dell’Assemblea il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, che prima dei lavori – assieme al presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Federico Giudiceandrea – ha visitato gli stabilimenti di Intercable Srl e GKN Sinter Metals Spa a Brunico. «È fondamentale riuscire a far conoscere e valorizzare le eccellenze della metalmeccanica, che non solo hanno un grande valore per la nostra economia ma sono luoghi in cui si trasmettono importanti valori come l’attenzione verso la persona, la sostenibilità e la responsabilità sociale», ha spiegato Franchi, che nel suo intervento si è soffermato anche sul contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici, il primo accordo ad aver introdotto innovativi strumenti di welfare come ad esempio l’assistenza sanitaria gratuita per i dipendenti e i loro familiari attraverso il Fondo Metasalute e i flexible benefits che danno la possibilità di rispondere alle più diverse esigenze dei lavoratori. Anche il diritto soggettivo alla formazione è una importante riforma, un investimento per tutti: per i collaboratori che grazie all’acquisizione di nuove competenze potranno crescere professionalmente ed essere occupabili nel tempo, per le imprese che con risorse umane qualificate potranno essere più competitive. Di innovazione ha parlato anche il rettore della Lub, Paolo Lugli, che ha presentato il nuovo corso di laurea duale in automazione: «In collaborazione con le imprese abbiamo sviluppato il nuovo percorso di studi che si orienta alle esigenze delle aziende e favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro, visto che dal secondo anno vengono assunti come apprendisti dalle imprese partner. Abbiamo purtroppo dovuto riscontrare come il trilinguismo, caratteristica fondamentale del nostro ateneo, ponga delle difficoltà in entrata in quanto le conoscenze linguistiche richieste vanno al di là di quanto le scuole superiori forniscono».













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