Nuove aziende, cinque anni senza Irap

L’imposta sarà pari a zero, ma per tre anni, anche per chi assume o stabilizza i contratti di lavoro


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Arriva l’azzeramento dell’Irap per tre anni a tutte le aziende che assumono ex-novo oppure che stabilizzano contratti di lavoro in essere. L’azzeramento diventa di cinque anni per tutte le nuove imprese che si costituiscono in Alto Adige. È quanto disposto dalla giunta provinciale all’interno del rendiconto 2012 che verrà trattato domani in consiglio provinciale. Una misura per rilanciare l’occupazione e che comporterà per le casse pubbliche un minore introito stimato in circa 24 milioni (dal 2014 al 2019) per i tre anni a zero Irap e di 9 milioni (dal 2013 al 2016) per l’azzeramento dell’imposta sui cinque anni.

Quanto si paga di Irap? Per il calcolo è sufficiente moltiplicare il valore della produzione netta, considerato in questo caso base imponibile, per l’aliquota di riferimento a livello locale. La legge permette infatti un’autonomia alle singole Regioni o Province autonome. «Negli anni scorsi ci si è avvalsi dell’opportunità di ridurre l’aliquota base al di sotto della media del resto d’Italia e così nel 2010 si è abbassata al 2,98% (laddove in precedenza era comunque del 3,2% e quindi già al di sotto della media nazionale del 3,9%) per tutti, prevedendo però opportune differenziazioni per banche ed assicurazioni che pagano un’aliquota quasi doppia», afferma l’assessore provinciale alle finanze, Roberto Bizzo.

Si tratta dell’inizio di un processo di rimodulazione e graduazione della applicazione dell’Irap che ispira anche interventi più recenti, come quelli del 2012 che prevedono un’aliquota più bassa per le imprese che incrementano il personale, investono in ricerca e sviluppo e contribuiscono alla crescita delle fonti rinnovabili.

«Dietro alla decisione di differenziare le aliquote c’è l’idea che sia giusto premiare con riduzioni fiscali e incentivi le sole imprese virtuose e non “tutte” le aziende, secondo la vecchia logica degli interventi a pioggia», ancora Bizzo. Si è compreso in altre parole come da interventi selettivi e mirati si possano ricavare risultati maggiori in termini di crescita dell’occupazione e di competitività del tessuto produttivo locale.

La parte più complicata, nella determinazione della somma da versare, riguarda il calcolo del valore della produzione netto, ossia la base imponibile dell’imposta in esame. Difficile, quindi, fare esempi concreti. La legge prevede un trattamento diverso in base al tipo di attività del soggetto passivo: società di capitale ed enti commerciali, imprese soggette a Irpef, lavoratori autonomi, banche e assicurazioni.

Infine, è da ricordare che la novità sull’Irap è una delle misure contenute nel Patto per il lavoro, quanto mai necessario in tempi di crisi.













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