Pil turistico, l’Alto Adige primo a livello nazionale 

Si tratta di 16.312 euro annui pro capite: superate realtà come Rimini e Venezia L’incidenza su quello complessivo oltrepassa il 30 per cento nell’intera regione


di Maurizio Dallago


BOLZANO. L’Alto Adige è al vertice nazionale per il Pil turistico pro capite. Ogni altoatesino beneficia di 16.312 euro l’anno di prodotto interno lordo portato dai turisti, contro - ad esempio - i meno di 700 euro per un residente in Campania. In classifica la provincia di Bolzano supera realtà come quelle di Rimini, Venezia ed Aosta, con Trento che si trova al quinto posto con un Pil turistico pari a 9.993 euro pro capite. È quanto emerge dalla ricerca «Il turismo invisibile», condotta da Guido Caselli, direttore del Centro studi di Unioncamere Emilia Romagna.

Il valore aggiunto turistico italiano è pari a 182, 8 miliardi di euro, il 12,2 per cento del Pil complessivo. Gli addetti coinvolti direttamente o indirettamente nel turismo sono quasi due milioni e mezzo: il 13,4 per cento circa dell’occupazione complessiva. Le imprese che operano nel turismo sono circa 654 mila: il 12,7 per cento del totale. I quasi 183 miliardi di valore aggiunto possono essere ripartiti in contributo diretto, il “core business” turistico, e contributo indiretto. Il contributo diretto - generato dalle attività dell’alloggio, della ristorazione e delle altre attività turistiche - è pari a 94 miliardi: il 6,3 per cento del valore aggiunto nazionale e rappresenta il 51,5 per cento del valore aggiunto complessivo. Il contributo indiretto, prossimo agli 89 miliardi, è in larga parte ascrivibile ad attività commerciali (shopping), ai trasporti, ad attività culturali e ricreative, ma anche a “pezzi” legati alla filiera del costruire-abitare, al comparto agroalimentare, a molti dei settori che ruotano attorno alla sfera del wellness.

Con circa 23 miliardi di euro Veneto e Lombardia sono le regioni che, in termini assoluti, contribuiscono maggiormente alla creazione del Pil turistico nazionale, diretto e indiretto. Tre regioni si collocano sopra i 16 miliardi di euro di valore aggiunto turistico: Toscana, Lazio ed Emilia Romagna, due oltre i 10 miliardi: Trentino Alto Adige e Campania. Se si guarda all’incidenza del valore aggiunto turistico su quello complessivo di ciascuna regione, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta sono le regioni dove l’incidenza è maggiore, con quote abbondantemente superiori al 30 per cento. Sono percentuali elevate, in larga parte determinate dal contributo diretto, per entrambe le province superiore al 20 per cento. Per avere un ordine di grandezza il Trentino Alto Adige contribuisce alla formazione del Pil turistico nazionale per il 7,6 per cento, mentre in termini di presenze turistiche la quota della regione è pari all’11,6 per cento. Vi sono alcuni territori nei quali l’incidenza del valore aggiunto turistico diretto e indiretto su quello totale supera il 30 per cento: si tratta delle province di Rimini, Venezia, Bolzano, Grosseto, Vibo Valentia, Livorno, Aosta, Trento, Sassari e Imperia. Infine è da rilevare che tendenzialmente l’incidenza del valore aggiunto turistico risulta maggiore nelle province alpine, aree nelle quali alla forte capacità di attrarre visitatori si associa una ridotta presenza di altre attività economiche, in particolare manifatturiere.













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