«Prezzi dell’energia, più benefici per gli altoatesini»

Il Ctcu: utilizzare quanto prevede lo Statuto d’autonomia a vantaggio delle famiglie e relativamente alla prima casa



BOLZANO. «La prevista redistribuzione di energia gratuita a tutte le famiglie potrebbe compensare i maggiori costi dovuti alla rimodulazione tariffaria dell'energia elettrica ed alla prospettata, prossima abolizione del cosìddetto mercato tutelato». Lo afferma il Centro tutela consumatori utenti (Ctcu), scrivendo una lettera aperta al governatore Arno Kompatscher ed all’assessore provinciale e chiedendo che siano i cittadini a beneficiare di prezzi energetici più bassi.

Lo sviluppo dei prezzi dell'energia in Alto Adige segue sempre più un trend negativo, portando ad un costante aumento di costi per molte famiglie. “A causa del fatto che siamo legati ad un mercato nazionale dell'energia, anche i prezzi dell'energia in Alto Adige continuano ad essere fra i più cari in Europa», questo il commento del presidente del Ctcu, Agostino Accarino e del direttore, Walther Andreaus. L'operazione del “rimpatrio” della corrente, se attuata senza che i cittadini possano beneficiarne direttamente, rischia di tradursi in un nulla di fatto. “Affinché anche i cittadini possano ottenere un beneficio diretto dalla nuova politica energetica provinciale, è necessario che venga applicato quanto previsto dall'art. 13 dello Statuto di autonomia, considerando anche che dalla data di tale atto sono passati ormai più di 40 anni”: questa la presa di posizione formulata dal direttivo del Ctcu nel corso della sua ultima riunione. In questo contesto non bisogna poi tralasciare il fatto che la rimodulazione delle tariffe energetiche avviata il 1 gennaio di quest'anno e l'abolizione del “mercato tutelato”, prevista per il 2018, potrebbero portare a prezzi dell'energia ancora maggiori di quelli odierni. Queste maggiori spese per le famiglie si potrebbero evitare e neutralizzare applicando quanto previsto dallo Statuto.

Il Centro tutela consumatori utenti chiede pertanto che l'energia gratuita non venga soltanto distribuita a pubbliche istituzioni, come accade già in Trentino, ma anche alle famiglie, e ciò nella misura di 300 kilowattora annui per componente la famiglia residente nella prima casa. La misura potrà riguardare anche i contadini, gli artigiani, i commercianti, gli albergatori e i professionisti; beneficiaria ne sarebbe così anche, almeno in parte, l'economia. Non è invece contemplata una misura analoga per le imprese, in quanto creerebbe dei problemi di natura concorrenziale. Anche eventuali dubbi per questioni “ecologiche” appaiono inconsistenti, se si considera l'esigua, in fondo, quantità di energia che verrebbe distribuita gratuitamente.

Nella copertura del proprio fabbisogno degli enti provinciali e della ridistribuzione ai cittadini si verrebbe a generare un notevole valore aggiunto. Alla Provincia, i 300 kWh pro capite/anno costerebbero infatti 23,76 euro (in quanto la Provincia riceve ca. 8 centesimi a kWh); le famiglie dal canto loro andrebbero però a risparmiare fra i 60 euro (considerando un prezzo di 0,20 € a kWh) ed i 90 euro (con un prezzo di 0,30 € a kWh) pro capite all'anno, a seconda se la famiglia abbia un contratto energia con potenza contrattuale di 3 kW oppure di 4,5 kW.

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