Redditi, 12.745 altoatesini sopra i 75 mila euro 

I dati del ministero della Finanze elaborati dall’Ipl: si tratta di quanto dichiarato al fisco nel 2017



BOLZANO. Sono 12.745 i benestanti altoatesini. È questo il numero di chi in Alto Adige nel 2017 ha dichiarato al fisco un reddito lordo annuo superiore ai 75.000 euro. Con 23.447 euro la provincia di Bolzano in termini di reddito medio dichiarato si colloca in seconda posizione, subito dopo la Lombardia. “Tuttavia le differenze di chi percepisce poco e chi molto sono marcate”, spiega il direttore Ipl, Stefan Perini. Tra le misure possibili, un aumento dell’addizionale regionale all’Irpef per i “benestanti”. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze analizzati dall’IPL (Istituto Promozione Lavoratori) sono stati 417.998 gli altoatesini che nel 2017 hanno dichiarato redditi relativi al 2016 di varia natura al fisco, per un ammontare totale di 9,8 miliardi di euro, corrispondente ad un reddito medio dichiarato di 23.447 euro. Volendo stilare una classifica nazionale sui redditi medi, la Provincia di Bolzano si colloca al secondo posto, preceduta soltanto dalla Lombardia (24.748 euro).

Il comune capoluogo, Bolzano, scende rispetto all’anno precedente dalla settima alla nona posizione con un importo medio pari a 26.055 euro.

In Alto Adige, risultano ben 12.745 i benestanti.

“La media presa da sola comunque dice poco”, afferma il direttore Ipl Stefan Perini. “Infatti, in Alto Adige le persone che percepiscono per certo più di 75.000 euro lordi sono 12.745, a fronte di 115.094 persone che dichiarano al fisco meno di 10.000 euro”. A detta dell’IPL queste disparità dovrebbero rientrare in un ragionamento di maggior equità fiscale che anche a livello locale andrebbe fatto. Tra le misure al vaglio, un aumento dell’aliquota dell’addizionale regionale Irpef per chi percepisce più di 75.000 euro all’anno, seguendo l’esempio di altre Regioni che la hanno già portata al valore massimo possibile del 3,33%”. “Stiamo pur sempre parlando di persone che percepiscono almeno 3.500 euro netti al mese, a cui si potrebbe anche chiedere questo contributo di solidarietà”, afferma Perini. Condizioni normative che comunque dovrebbero prima essere create per le Province autonome di Bolzano e di Trento che attualmente non possono applicare una maggiorazione superiore a mezzo punto percentuale, a differenza delle altre Regioni.

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