Coldiretti 

Resa massima per ettaro «sbagliato ridurla»

Bolzano. «Un danno alle centinaia di piccole aziende agricole della Bassa Atesina che si poteva evitare attraverso un maggior coinvolgimento di Coldiretti». Questa la posizione di Coldiretti Bolzano...



Bolzano. «Un danno alle centinaia di piccole aziende agricole della Bassa Atesina che si poteva evitare attraverso un maggior coinvolgimento di Coldiretti». Questa la posizione di Coldiretti Bolzano rispetto alla decisione della Provincia di accogliere la richiesta del Consorzio Tutela Vini Alto Adige di ridurre la resa massima di uva per ettaro per la vendemmia 2020 del disciplinare di produzione di vino DOC Alto Adige e DOC Lago di Caldaro. Coldiretti, pur condividendo le preoccupazioni per un settore in forte crisi, aveva già espresso la propria contrarietà alla riduzione della resa massima per ettaro, ritenendola una soluzione non adeguata. “Abbiamo cercato di far capire che una parte del prodotto altoatesino e in particolare quello del fondovalle della Bassa Atesina -spiega Luca Rossi, presidente di Coldiretti Bolzano- viene trasformato e commercializzato nel vicino Trentino, il quale sfrutta dei canali di vendita con la Grande Distribuzione Organizzata a livello internazionale. Tale mercato non ha mostrato un indebolimento, anzi ci sono concreti segnali di crescita. Per questo motivo Coldiretti ha voluto tutelare le imprese altoatesine cercando di contrastare la proposta di riduzione della produzione massima per ettaro, con particolare attenzione rispetto alle rese delle varietà maggiormente coltivate, come lo Chardonnay e il Pinot Grigio. La nostra proposta era di lasciare a queste due varietà la resa massima DOC consentita di 130 quintali di uva ad ettaro.













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