Settore privato, in media stipendi da 28 mila euro

Si tratta delle retribuzioni lorde annue che riguardano 164.487 lavoratori In cinque anni, al netto dell’inflazione, c’è stato un calo dello 0,7 per cento


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Secondo l’archivio amministrativo dell’Inps, in Alto Adige nel 2013 erano occupati nel settore privato 164.487 lavoratori, dei quali 121.376 a tempo pieno e 43.111 part-time. La retribuzione annuale media lorda per il 2013 ammonta a 28.222 euro e registra in termini reali, al netto dell’inflazione, un aumento dello 0,6%. Rispetto al 2008 risulta tuttavia diminuita dello 0,7%. I dati sono stati elaborati dall’Istituto provinciale di statistica (Astat).

Rispetto al 2008 (158.723 lavoratori) nel 2013 si è registrato un aumento di 5.764 lavoratori (+3,6%). Nel 2013 le lavoratrici erano 70.074, costituendo il 42,6% dell’insieme degli addetti. La maggior parte dei lavoratori del settore privato altoatesino lavora a tempo pieno (121.376 pari al 73,8% di tutti i lavoratori). Analizzando la variazione percentuale del numero di lavoratori nel periodo 2008-2013, divisi per classe di età, si osserva chiaramente come l’evoluzione nelle singole classi sia stata differente. Gli ultra sessantenni sono aumentati del 57,3%, ma anche i lavoratori della classe 45-60 anni hanno registrato aumenti tra il 25% ed il 50%. Al contrario, i dati delle classi di età fino ai 40 anni, hanno registrato una contrazione generale. Un vero crollo si è registrato nella classe sotto i 20 anni, con una variazione negativa del 31,3%. I risultati descrivono dunque un progressivo invecchiamento dei lavoratori altoatesini.

Indipendentemente dal sesso, si possono riconoscere alcune altre tendenze: il numero degli apprendisti, nei cinque anni analizzati, diminuisce (-12,1%), confermando un trend in atto da più anni; gli operai (+1,5%) presentano, così come accade da alcuni anni, un tasso di crescita nettamente inferiore rispetto agli impiegati (+8,4%). Questo mostra un processo di allontanamento dai lavori di manodopera e di produzione a favore di attività maggiormente orientate verso i servizi.

Nel 2008 la retribuzione media lorda nel settore privato altoatesino ammontava a 25.416 euro annui, e ha raggiunto nel 2013 i 28.222 euro. Ciò si traduce in un aumento nominale dell’11,0%. Tenendo in considerazione anche la perdita di valore causata dall’inflazione nel quinquennio esaminato, pari all’11,7%(4), la retribuzione lorda annua al netto dell’inflazione presenta una diminuzione dello 0,7%. Questo risultato negativo è da attribuire alla chiara perdita reale (al netto dell’inflazione) degli anni 2011 e 2012 (rispettivamente -1,2% e -1,6%). L’evoluzione positiva registrata negli altri anni (anche nel 2013 è stato registrato un +0,6%) non è riuscita a compensare questa riduzione.

Considerando l’andamento nei singoli settori economici, si evidenziano tendenze contrastanti. Rispetto all’anno 2008 si registrano, in termini reali, variazioni tra -6,4% nella sanità e servizi sociali e +6,9% in altri servizi pubblici, sociali e personali. Quest’ultimo settore mostra un aumento eccezionalmente elevato; negli altri quattro settori con risultato positivo l’aumento raggiunge il 2%. Questi cinque settori con risultato positivo si contrappongono ai sette settori che rispetto al 2008 hanno registrato una diminuzione della retribuzione al netto dell’inflazione.

Infine è da sottolineare che il 10% dei lavoratori con le retribuzioni più elevate percepisce il 22% delle retribuzioni complessive: il 10% più "povero" dei lavoratori a tempo pieno guadagna appena il 4,9% del totale delle retribuzioni lorde annue, mentre il 10% più «ricco» ne percepisce per sé più di un quinto (21,9%).













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