Squinzi promuove Renzi sulla legge di stabilità

Il presidente di Confindustria: «Caso Volkswagen problema anche per l’Italia» Pan e Kompatscher: confermato il ruolo dell’Alto Adige come ponte tra culture


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Ha preso il via ieri a Bolzano il 5° Business Forum italo-tedesco tra Confindustria e gli imprenditori germanici del Bdi. E se all’interno del forum i temi sono quelli legati a competitività industriale, produzione digitale e politiche energetiche ed ambientali, non sono mancate le dichiarazioni alla stampa da parte dei presidenti Giorgio Squinzi e Ulrich Grillo sui temi economici del momento. Mentre il governatore altoatesino Arno Kompatscher e il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, rimarcano il ruolo di ponte tra culture e sistemi economici della nostra provincia che si attanaglia al forum ormai diventato una consuetudine in quel di Bolzano.

Appena «sfornata» da Palazzo Chigi la legge di stabilità vede il sì di Confindustria. Secondo il presidente Squinzi, «ci sono elementi positivi che corrispondono al massimo che si possa fare nell'attuale situazione di disponibilità, anche sulla base di una “spending review” che è un po' inferiore alle previsioni». «Da un primo esame - ancora Squinzi - il nostro giudizio è positivo perché ci sono tutta una serie di punti corretti. È importante il fatto che non scatta la clausola di salvaguardia». «Credo che non avremo neanche problemi con l'Europa, visto che il ministro Padoan su questo punto ha lavorato molto bene. Inoltre, alcune nostre richieste sono state accolte, come gli ammortamenti al 140% per i nuovi investimenti», ancora il presidente degli industriali italiani.

Poi uno squardo ai rapporti tra le economie dei due Paesi. «L'incontro odierno è la quinta occasione di confronto tra i due sistemi manifatturieri più forti d'Europa, quello italiano e quello tedesco», sottolinea Squinzi. Per quest’ultimo, «ci sono alcune criticità che riguardano entrambi i Paesi: ad esempio il caso Volkswagen, che coinvolge anche le aziende italiane dell'automotive, la regolamentazione del “made in” in cui la Germania non ha una posizione unitaria con l'Italia, l'«emission trading scheme», il caso Ilva inteso come aiuto di Stato». «Su questi temi cercheremo di trovare un accordo perché siamo i primi d'Europa e, da leader del manifatturiero, abbiamo il dovere di scambiarci idee e opinioni e trovare soluzioni condivise», conclude Squinzi. Parole di elogio per il governo Renzi arrivano anche da Ulrich Grillo. «Come amico dell'Italia sono particolarmente felice che abbia ritrovato la via della crescita e che le riforme del premier Renzi vengano applicate». «Non dobbiamo però dimenticare - prosegue il presidente Bdi - che la Germania e l'Italia attualmente approfittano di tassi bassi, un cambio vantaggioso di dollaro ed euro come anche del prezzo del petrolio basso. Questi fattori danno una spinta alla congiuntura. Per questo dobbiamo impegnarci già adesso a garantire una crescita anche quando questi fattori diminuiranno». Quindi il caso Vw. «Il comportamento di Volkswagen è inaccettabile. Sono assolutamente da evitare effetti negativi per il made in Germany. Fortunatamente le reazioni in Europa, come anche Oltreoceano, sono confortanti. L'industria tedesca gode ancora di molta stima e il caso viene recepito come il problema di un'azienda».

Kompatscher evidenzia il ruolo di ponte dell’Alto Adige, si augura che non ci sia una flessione economica in Germania che potrebbe avere riflessi sul flusso di turisti che arrivano in provincia e sulle aziende automotive che operano in Alto Adige. Stefan Pan promuove il governo Renzi: bene i presupposti per tornare a creare lavoro. Ieri sera cena a Castel Mareccio. Questa mattina proseguimento del vertice - quest’anno senza ministri - e conclusione dei lavori.













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