Stagione invernale con il segno positivo: 2,8 milioni di arrivi

Un aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente Bene Bolzano e Merano, calano Alta Badia e Val Gardena


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Il turismo in Alto Adige resta un comparto trainante. Anche quando, come nell’inverno scorso, le precipitazioni nevose sono una rarità. Nella stagione invernale 2016/17 (da novembre sino ad aprile scorso) gli arrivi si sono attestati a 2,8 milioni, superando il valore della stagione precedente dell’1,8%. Le presenze (pernottamenti) salgono a 11,8 milioni: lo 0,8% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Analizzando i valori (dati Astat) su base mensile, quattro mesi hanno registrato un calo. Solamente nei mesi di gennaio ed aprile c’è stata una crescita. Il maggior aumento percentuale si è rilevato nel mese di aprile sia per le presenze (+77,2% pari a +738 mila) e sia per gli arrivi (+71,0% pari a +182 mila). Questo forte aumento è da ricondurre alle ferie di Pasqua, che nella stagione invernale precedente cadevano invece in marzo. Il mese con il maggior numero di presenze è febbraio con oltre 2,7 milioni.

Come previsto, la gran parte delle presenze (81,4%) si registra negli esercizi alberghieri. Nonostante un calo dello 0,5% delle presenze negli esercizi a 3 stelle, rimane la categoria prediletta dagli ospiti (4,2 milioni di presenze). In generale in tutte le categorie non si evidenziano cambiamenti sostanziali. Si conferma anche in questa stagione invernale un calo delle presenze negli alberghi di categoria inferiore (- 2,3% negli esercizi a 1 o 2 stelle). Negli esercizi a 5 stelle le presenze rimangono stabili. Notevole è invece l’aumento delle presenze negli agriturismi, che registrano un incremento del 7,6% pari a 55 mila presenze in più rispetto alla stagione invernale precedente.

Gli ospiti che rimangono più a lungo in Alto Adige, soggiornano prevalentemente in residence (5,5 giorni) e in alloggi privati (5,3 giorni). La durata di permanenza media rimane stabile a 4,3 giorni ed è inferiore di 0,3 giorni rispetto al valore estivo. L’indice di utilizzazione dei posti letto negli esercizi alberghieri nella stagione invernale 2016/17 rimane invariato e si attesta a 35,0%. Il valore percentuale più alto si registra nei consorzi turistici Val Gardena (42,4%), Alta Badia (39,4%) e Plan de Corones (39,2%). L’inverno 2016/17 ha registrato in tutti i consorzi turistici uno sviluppo disomogeneo. Gli aumenti percentuali più alti rispetto alla stagione invernale 2015/16 si sono registrati nei consorzi turistici di Bolzano Vigneti e Dolomiti (+8,9%) e Merano e dintorni (+4.9%), mentre i cali maggiori sono da imputare ad Alta Badia con un -5,6% e 72 mila presenze in meno e alla Val Gardena con un -5,1% e 74 mila presenze in meno rispetto alla stessa stagione dell’anno precedente. In questi due consorzi turistici tuttavia, la durata media di permanenza è maggiore (rispettivamente 5,5 e 5,4 giorni). Il consorzio turistico Plan de Corones con 2,5 milioni di presenze è quello preferito dagli ospiti (+66 mila pari a +2,7% rispetto alla scorsa stagione invernale). I comuni con il maggior numero di presenze sono: Selva di Val Gardena, Castelrotto, Badia, Corvara in Badia e Valle Aurina, che costituiscono complessivamente un quarto delle presenze totali. Infine, per fare un raffronto, nel vicino Land Tirolo si è registrato, rispetto alla stagione invernale passata, un aumento negli arrivi dell’1,0% e un calo nelle presenze pari a -1,3%.













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