Stangata Raiffeisen, adesso il Ctcu punta alla causa-pilota

Andreaus: «In caso di vittoria chi ha contratto il mutuo avrebbe diritto ad un risarcimento». Le Rurali sulla difensiva


di Maurizio Dallago


BOLZANO. La stangata da 26,3 milioni di euro, il giorno dopo. La sanzione dell’Antitrust al pianeta Raiffeisen (Federazione, Cassa centrale e 13 singole Casse), per un «cartello» sui mutui, ha lasciato il segno. «Faremo ricorso», dice il presidente della Federazione, Herbert von Leon. Ovvero, 60 giorni di tempo, come da normativa, al Tar del Lazio. Seconda istanza il Consiglio di Stato. Le Raiffeisen puntano a dimostrare di non aver fatto un «cartello» anti-concorrenziale. «Dobbiamo essere considerati come unico gruppo e non singole banche», affermano i vertici.

Per intanto, un vincitore c’è. Ed è chi ha segnalato la questione al Garante. Stiamo parlando del Centro tutela consumatori utenti di Bolzano. «Niente vittoria, siamo soddisfatti, ma il punto è che i mutuatari danneggiati alla fine non ricevono un euro da queste sanzioni», spiega il direttore del Ctcu, Walther Andreaus. «È anche vero che grazie a questi provvedimenti dell’Antitrust, forse le banche stanno più attente, perché si dimostra che laddove i clienti iniziano a lamentarsi, alla fine partono le ispezioni e le multe agli istituti di credito potrebbero essere evitate, se non venissero commessi dei soprusi», ancora Andreaus. Il bello è che degli eventuali 26 e rotti milioni di euro da pagare, neppure un euro finirà in Alto Adige. «Perché dopo l’Accordo di Milano nei rapporti finanziari Stato-Province autonome, i proventi delle sanzioni finiscono in un fondo nazionale pro-consumatori, a cui attinge tutta Italia, meno Bolzano e Trento», evidenzia il direttore del Centro consumatori.

Se dalle sanzioni del Garante ci si aspetta, almeno, che venga posta fine alla pratica commerciale scorretta, il Ctcu ricorda che è in corso una causa pilota, proprio sull’argomento dei cosìddetti tassi «floor», ovvero la misura minima al di sotto della quale non non si scende, anche se il mercato dovesse avere un andamento migliore. «Qui si arriva al pronunciamento di un giudice e in caso di vittoria, c’è il risarcimento danni», chiude Andreaus.













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