«Sulle pensioni serve flessibilità in uscita Più aiuto alle donne»

Ebner: in tal modo si favorirebbe l’occupazione giovanile Serafini: «Troppe rigidità, risolvere il nodo degli esodati»


di Maurizio Dallago


di Maurizio Dallago

BOLZANO

«. La Legge Monti-Fornero sulle pensioni è stata la più gigantesca operazione di cassa fatta sul sistema previdenziale italiano». Lo affermano Cgil, Cisl e Uil, che ieri mattina hanno effettuato un presidio davanti alla prefettura a Bolzano. Una delegazione è stata poi ricevuta dal prefetto Margiacchi. Per i sindacati è urgente un intervento strutturale di modifica della Legge Fornero che abbassi l'età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita, «intervenendo sui lavoratori precoci, senza penalizzazioni». Ciò anche per favorire il turn-over, quindi per incrementare l'occupazione giovanile.

«Gli interventi del governo hanno introdotto elementi di eccessiva rigidità generando iniquità e problematiche che ancora oggi aspettano una soluzione definitiva», così il segretario Uil, Toni Serafini. Tra le richieste: abbassare l’età di accesso alla pensione, reintrodurre una vera flessibilità in uscita, intervenire sui lavoratori precoci, trovare una soluzione definitiva per gli esodati e consentire l'effettiva applicazione dell'opzione donna. Il segretario generale della Cgil/Agb, Alfred Ebner, lamenta che la legge Fornero abbia prodotto «un sostanziale blocco del turn-over, caratterizzandosi quindi come una delle cause dei livelli altissimi di disoccupazione giovanile. Un intervento strutturale di modifica della legge, che riduca l'età pensionabile, può quindi determinare condizioni più favorevoli per l'occupazione dei giovani».

Ebner giudica iniquo il sistema pensionistico, per cui, a suo avviso, andrebbe corretto nel profondo a partire da due questioni essenziali. «I lavori non sono tutti uguali. Ciò vale per l'età e per i coefficienti: l'attesa di vita non è uguale per tutti e inoltre l'attuale normativa sui lavori usuranti è inadeguata, perché copre pochissime tipologie di lavoratori», ancora il segretario della Cgil altoatesina. Sulla questione degli esodati, secondo Ebner, bisogna poi mettere «la parola fine ad una vicenda che ha segnato il panorama sociale di questi anni, completando le salvaguardie». Per quanto riguarda la situazione delle donne, i sindacati chiedono l’effettiva applicazione dell’opzione donna. Si tratta di un ricalcolo contributivo che abbassa del 30% il valore della pensione e di fatto è bloccato per differenti interpretazioni della norma da parte di Inps e governo. «Una questione che va risolta al più presto, visto che sono soprattutto le donne ad essere penalizzate con l’attuale sistema pensionistico», sottolineano i sindacati. Per questi ultimi l’intervento sulle pensioni operato dalla legge Fornero ha avuto un effetto recessivo con una diminuzione dei consumi e della domanda interna contribuendo ad una recessione con un Pil negativo che penalizzerà le giovani generazioni.













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