Roma. <mc>[testo]diminuiscono gli infortuni sul lavoro, ma crescono i casi mortali: nel 2020 anche a causa della pandemia da covid 19, segnala l'inail, le denunce di infortunio sul lavoro sono state 554.340 (-13,6% sul 2019) mentre quelle di infortunio mortale sono state 1.270 (+16,6%). i dati del 2020, spiega l'istituto, «sono fortemente influenzati dall'emergenza coronavirus». il calo delle denunce di infortunio, infatti, risente del lockdown e della riduzione dell'attività economica mentre l'aumento dei casi mortali è legato alle infezioni da covid 19 che hanno colpito soprattutto il personale sociosanitario. le denunce di infortunio da covid 19 sono un quarto del totale di quelle complessive e un terzo dei casi mortali. non sono compresi i contagi dei medici di famiglia, dei pediatri di libera scelta e dei farmacisti non dipendenti, non coperti dalla tutela inail. a influenzare la flessione degli infortuni complessivi, è stato solo l'andamento dei primi nove mesi del 2020 (-21,6% tendenziale), mentre nell'ultimo trimestre con l'attività ripresa e il balzo dei contagi da covid si è registrato un incremento delle denunce del 9,1%. in calo le denunce di incidenti in itinere (-38,3%, da 100.905 a 62.217) anche per il lockdown e lo smart working, mentre le denunce di infortunio in occasione di lavoro sono diminuite del 9%. tra i settori economici della gestione industria e servizi, «sanità e assistenza sociale» si distingue per il forte incremento delle denunce di infortunio sul lavoro durante tutto l'anno con un +206% su base annua con punte di oltre il +750% a novembre; i tre quarti delle denunce hanno riguardato il contagio da covid. gli infortuni mortali nell'anno (1.270 con un +16,6%) avvenuti in occasione di lavoro sono aumentati del 34,9% (da 783 a 1.056).