Traffico, il decalogo degli imprenditori 

I vertici degli industriali regionali sui Tir lungo l’A22: no a barriere interne, rendere competitivo il trasporto su rotaia


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Un decalogo degli imprenditori della regione per affrontare il tema della mobilità lungo l’asse del Brennero. Vedi le code chilometriche dei Tir sull’A22 ed in generale l’aumento del volume di traffico con le conseguenze in tema ambientale. Dopo aver ribadito il no alle barriere interne, nel documento si chiede di rendere più competitivo il trasporto su rotaia, di premiare che investe su mezzi più puliti, di investire in infrastrutture moderne, restando al passo dell’evoluzione tecnologica.

«Le ultime settimane contraddistinte da lunghe code e attese in autostrada, sulle statali e nei centri urbani, hanno evidenziato una volta di più quanto la nostra regione abbia bisogno di una mobilità intelligente e sostenibile, fatta di interventi propositivi e non di divieti che spesso finiscono soltanto con il penalizzare le aziende locali». È così che Stefan Pan, presidente di Confindustria regionale Trentino Alto Adige, Giulio Bonazzi, a capo di Confindustria Trento, e Federico Giudiceandrea, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, presentano il documento comune elaborato come base di discussione per individuare una soluzione per una mobilità sostenibile che vada a vantaggio di tutto il territorio.

Le misure e le proposte portate avanti in questi anni e che anche in questi giorni vengono indicate come possibili soluzioni, invece di rendere più efficiente e competitivo il trasporto su ferro sono state quasi esclusivamente improntate a divieti, limitazioni, penalizzazioni dirette a colpire il trasporto su gomma. Ne sono esempi recenti il divieto di transito settoriale, il contingentamento dei TIR al Brennero, la proposta di vietare il traffico pesante durante il giorno, le discussioni sugli aumenti di pedaggio per mezzi pesanti.

«Tutti questi interventi - spiegano Pan, Bonazzi e Giudiceandrea - hanno avuto o avranno un unico effetto: quello di rendere più costoso il trasporto merci. La conseguenza è che i prodotti delle nostre imprese diventano più cari e quindi meno competitivi: in questo modo non solo si riduce il potere di acquisto delle famiglie, ma si mettono a rischio anche numerosi posti di lavoro. Le nostre imprese sono invece convinte che una mobilità intelligente e sostenibile e un’economia forte possano e debbano coesistere – rendendo più efficienti tutti i sistemi di trasporto ed in particolare quelli su ferro, favorendo i mezzi di trasporto più puliti ed efficienti, investendo in infrastrutture moderne ed orientate al futuro».

Il documento comune è stato già inviato ai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano. «Siamo pronti a condividere con le parti sociali questo nostro contributo e restiamo a disposizione per un confronto costruttivo sul tema della mobilità che metta al centro del dibattito anche le imprese del territorio», chiudono i tre presidenti, ribadendo che attualmente circa il 70 per cento del trasporto merci attraverso il Brennero si sposta su strada. Obiettivo condiviso è quello di aumentare la quota di trasporto merci su rotaia e intermodale.













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