Voucher, ogni giorno vengono retribuite più di mille persone

L’uso maggiore nei settori alberghiero e del commercio In due mesi li hanno utilizzati 4.500 aziende altoatesine


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Che ci sia un abuso in tema di voucher è ormai assodato, tanto che anche Palazzo Chigi vuole rivedere la materia. Allo stesso tempo però i buoni lavoro hanno permesso, tra il resto, di fare emergere parte dell’occupazione in nero, come ricorda il presidente della Cna regionale, Claudio Corrarati. I buoni consentono all’imprenditore di pagare persone che prestano opera senza un classico contratto di lavoro. Con i voucher si pagano lavori occasionali e discontinui, o prestazioni di lavoro accessorio. In questi giorni il premier Paolo Gentiloni ha confermato il mantenimento di tale forma di retribuzione lavorativa senza escludere, però, l’introduzione di correttivi. Per la Ripartizione Lavoro della Provincia un’occasione per fare un breve bilancio, a due mesi dall’introduzione del criterio della rintracciabilità dei voucher, con l’obbligo per il datore di lavoro, aziende e imprese che impiegano lavoratori pagandoli con voucher, di comunicare per e-mail all’Ispettorato del lavoro le informazioni più rilevanti prima dell’inizio dell’attività lavorativa retribuita in tal modo.

Dall’introduzione della rintracciabilità, in circa 2 mesi, quasi 90mila sono state le comunicazioni pervenute all’Ispettorato del lavoro: 11mila le persone impiegate con i voucher in circa 4.500 aziende. L’Osservatorio del mercato del lavoro ha analizzato nel dettaglio le comunicazioni. Ne emerge che circa un quarto dell’occupazione complessiva con voucher si concentra su solo 44 aziende. Ciò significa che l’1 per cento delle aziende che hanno comunicato lavoratori retribuiti con voucher, coprono il 25 per cento dell’occupazione complessiva con tale forma.

In Alto Adige lavorano in media al giorno 1.040 persone con questa forma di contratto precario,che corrisponde allo 0,5 per cento dell’occupazione dipendente. La durata lavorativa corrisponde in media a poco meno della metà di una normale giornata di lavoro, ovvero 4,4 ore. Le attività retribuite con voucher corrispondono in totale a un volume lavorativo di 760 lavoratori con contratto a tempo pieno.

Viene fatto ricorso ai voucher soprattutto per le giornate di venerdì e sabato. I settori che vi fanno maggior utilizzo sono quello alberghiero (33 per cento di tutte le ore) e del commercio (26 per cento). Per la maggior parte sono donne le persone retribuite in tal modo. Per quanto riguarda l'età poco meno della metà si riferisce alla fascia dai 30 ai 60 anni, e ugualmente quella sotto i 30 anni,mentre solo il 14 per cento dei voucher fanno riferimento a lavoratori più anziani, oltre i 60 anni.

Come precisa il direttore della Ripartizione Lavoro, Helmuth Sinn, il periodo di riferimento è un arco temporale particolare per il settore del turismo, dal momento che le prime settimane sono stagione secondaria, mentre poi è subentrata l'alta stagione prenatalizia. Invece, prosegue Sinn, ai voucher si è fatto ricorso di frequente nel periodo dell'Avvento e di Natale sia nel settore del commercio che in quello ricettivo. Infine, il dato più alto si è registrato il 9 dicembre in occasione del «black friday» con 2.260 ore, mentre quello più basso, con sole 80 ore, il 25 dicembre.













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